Alla fine del primo tempo, Caneo si è schierato a difesa della squadra ed ha risposto ai fischi e alla contestazione dei tifosi urlando «ma cosa dite...» ripetuto due volte. Il tecnico di Brescello spiega il suo punto di vista e fa rientrare la possibile frattura. «Premetto che per me i giocatori sono da dieci e lode, i tifosi idem: ma se ci mettiamo a tirare chi da una parte, chi dall’altra, allora non se ne esce. Credo che in questo momento c’è bisogno di fare gruppo e di far sentire calore e vicinanza a questi ragazzi».
SODDISFATTO LUCARELLI
Depresso Caneo, raggiante Cristiano Lucarelli, che si gode il terzo risultato utile consecutivo degli ultimi otto giorni, compreso il blitz di Coppa Italia di mercoledì a Potenza. Non prima però di aver analizzato il momento-Rieti.
«Quando attraversi certe problematiche - dice l'ex bomber del Livorno . ci sono due modi di reagire: o pensi al campo e fai il proprio dovere, oppure inconsciamente tendi a mollare. Io ne so qualcosa, a Messina sono successe situazioni del genere, ma oggi avevo chiesto ai ragazzi di non sottovalutare l'impegno perché il Rieti è una squadra di gamba, non avrebbe avuto nulla da perdere e poteva metterci in difficoltà. E debbo dire con onestà, che non è stata una passeggiata: siamo passati in vantaggio su una situazione di pressing alto riuscendo a neutralizzare una loro giocata solita. Poi abbiamo continuato a creare tanto e forse l'avremmo dovuta chiudere prima. Nel secondo tempo l'espulsione dell'Oglio poteva riaprirla, ma i ragazzi hanno avuto il cinismo giusto per non far rientrare in partita il Rieti. Mi è piaciuto lo spirito di voler portare la partita dalla nostra parte: rispetto a mercoledì abbiamo cambiato sei undicesimi, ma il risultato è arrivato ugualmente. Bene così, ora testa bassa per continuare a lavorare duramente».
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