Lunedì, dunque, la prima sezione del Tna presieduta da Carlo Polidori si pronuncerà sulla richiesta di due anni di squalifica formulata dalla procura antidoping. La difesa di mamma Felton di fronte ai cronisti dopo oltre un'ora e mezza di udienza: "Ho inviato tutte le mail e fatto sempre bene il mio compito - ha commentato - in questi cinque anni non ho mai avuto nessun avviso che stavo sbagliando, altrimenti avrei avuto un campanello d'allarme. Sono convinta che Andrew ne uscirà bene". Fiducioso anche il legale di Howe, Giovanni Fontana.
Howe e Felton sono stati gli ultimi a sfilare di fronte ai giudici, con circa due ore di ritardo rispetto al l'orario previsto delle 16.15: prima di loro erano stati sentiti a lungo gli altri azzurri accusati di "eluso controllo", ovvero i triplisti Fabrizio Donato e Daniele Greco, la martellista Silvia Salis, i maratoneti Daniele Meucci e Ruggero Pertile (difesi da Giulia Bongiorno) e l'altro maratoneta Andrea Lalli, mentre non era presente Anna Incerti. Ad attendere la sentenza all'Olimpico anche il presidente della Fidal, Alfio Giomi.
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