Amatrice, casette: primi
controlli sul campo

Amatrice
di Alessandra Lancia
2 Minuti di Lettura
Sabato 30 Dicembre 2017, 08:11 - Ultimo aggiornamento: 11:41
RIETI - E' iniziato dalle Marche Sarnano, Caldarola, Pieve Torina il giro di verifiche sul campo delle casette per i terremotati del capo della Protezione civile, Angelo Borrelli. «Un primo risultato è stato già ottenuto, è cambiata la procedura delle consegne, con l'obbligo del collaudo prima», scrivono i comitati riuniti nel coordinamento Terremoto centro Italia. Insomma, non verranno più consegnate sae non immediatamente fruibili dai residenti: sembra lapalissiano, ma stando a quanto accaduto anche a Terracino di Accumoli, dieci giorni fa, non lo è proprio. Una misura che se arriva fuori tempo massimo per i comuni reatini più colpiti dal sisma (ad Amatrice e Accumoli le consegne di sae sono quasi ultimate) torna invece utile per quelli che stanno più indietro negli allestimenti dei villaggetti e nelle consegne (Leonessa, Borbona, Posta, Cittareale). Borrelli è però atteso ad Amatrice il 2 gennaio per un altro impegno, quello di fare il punto sulle «sae» già consegnate e abitate, per capire chi, come e in che tempi dovrà risolvere i problemi di funzionamento delle casette che si sono palesati in questi ultimi mesi. Un sopralluogo congiunto con la Protezione civile ci saranno anche tecnici del Cns e delle ditte appaltatrici chiesto da settimane dal sindaco Pirozzi e accordato da Borrelli per i primi giorni dell'anno. La priorità è far entrare in casa chi ancora vive altrove o in container e affrontare e risolvere i problemi contingenti di chi nelle casette già ci abita.
Ma in tema «sae» già si profila un altro fronte, se non di scontro tra istituzioni, certo di confronto piuttosto aspro. Parliamo della gestione dei villaggetti: per tutta la fase dell'emergenza e dell'allestimento la gestione è stata a carico della Protezione civile, con il supporto della Regione per quel che riguarda l'urbanizzazione delle aree. Ora l'orientamento della Protezione civile è passare la gestione ai Comuni, come accadde anche a L'Aquila dopo il terremoto del 2009.
Sul punto il sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi che con oltre 500 sae ha la dotazione maggiore di tutto il cratere reatino ha più di una perplessità: «Acquisire come Comune le aree delle frazioni dove di sae ce ne sono poche non è un problema, anche perché quando l'emergenza sarà finita studiarne il riutilizzo non sarà difficile. Ma con i grandi insediamenti in paese il discorso è diverso e anche gli impegni erano diversi. L'allora commissario Vasco Errani fu chiaro: le sae erano insediamenti provvisori, fatta la ricostruzione sarebbero dovute essere smontate e le aree liberate. Diversamente mi ritroverei con il paese occupato da centinaia di casette: e che ci faccio?». E' un ragionamento in prospettiva, e prospettiva molto lunga. Ma il problema c'è.
© RIPRODUZIONE RISERVATA