Il piromane reatino subito a processo e resterà ai domiciliari. Potrebbe incendiare ancora

L'incendio di Cantalice
3 Minuti di Lettura
Domenica 27 Agosto 2023, 00:10

RIETI - Processato per giudizio direttissimo e condannato il piromane di Cantalice - il 55enne Armando Dionisi - autore dello sconsiderato gesto avvenuto nel pomeriggio del 23 agosto scorso. Nei suoi confronti è stata inoltre disposta la misura cautelare degli arresti domiciliari in considerazione della pericolosità sociale del soggetto e, soprattutto, del pericolo di recidiva per via dei precedenti penali specifichi in materia di incendi boschivi, essendo stato, in passato, autori di medesimi atti dolosi. 

Arresto. L’arresto del 55enne è stato eseguito in flagranza di reato, mentre per la seconda volta tentava di dare fuoco alla vegetazione dopo un primo spegnimento e la bonifica terminati verso sera da parte dei vigili del fuoco. Il piromane è stato giudicato per direttissima per il reato di incendio boschivo per il quale, nella fattispecie dolosa, il codice penale prevede la pena della reclusione fino a 10 anni. 
Non è sfuggito ai controlli dei carabinieri forestale di Rivodutri quella figura che, facendo capolino dalle ginestre a bordo strada, tentava di nascondersi nel folto della vegetazione mentre con un accendino appiccava fuoco con estrema facilità ai rovi secchi. 

Le indagini. Nel pomeriggio in località “Gli osti” di Cantalice, il 55enne aveva dato fuoco in più punti, isolati tra loro, all’interno di un’area boscata caratterizzata principalmente da castagni.

La chiara matrice dolosa dell’evento aveva messo in preallerta le forze dell’ordine cui poi non sono sfuggiti i movimenti dell’uomo nonostante i suoi tentativi di nascondersi durante gli atti dolosi per non essere visto. 

Coadiuvati anche dal Nucleo investigativo di Polizia ambientale forestale e agroalimentare del Gruppo carabinieri forestale e dall’Arma territoriale di Rieti, i militari non hanno così esitato ad arrestare il soggetto pochi istanti dopo aver dato fuoco a delle ginestre che avevano bruciato rapidamente, causando alte lingue di fuoco a bordo strada, ben visibili anche a centinaia di metri di distanza.

Le motivazioni. Non si conoscono, al momento, le cause o le motivazioni che hanno portato l’uomo a mettere in atto, per ben due volte nell’arco di un pomeriggio, un simile e sconsiderato gesto che poteva avere conseguenze ben più serie per la presenza – non troppo lontana – di alcune abitazioni. Sulla vicenda è stato aperto un fascicolo in Procura a carico dell’arrestato per incendio boschivo doloso.

© RIPRODUZIONE RISERVATA