Pescara, Sasanelli torna ad allenarsi dopo l'arresto per stalking: revocati i domiciliari

Pescara, Sasanelli torna ad allenarsi dopo l'arresto per stalking: revocati i domiciliari
di Patrizia Pennella
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Sabato 9 Marzo 2024, 07:46

Divieto di dimora: dopo l’interrogatorio di garanzia il magistrato ha disposto una misura cautelare più attenuata nei confronti di Luca Sasanelli, l’attaccante diciannovenne del Pescara finito agli arresti domiciliari dopo essere stato accusato di atti persecutori dalla sua ex fidanzata. Sasanelli non potrà dunque tornare a Bari, la città in cui vive la ragazza, ma il magistrato ha deciso di consentirgli di proseguire nell’attività sportiva ed il ragazzo già da ieri ha ripreso ad allenarsi con i compagni. Da quello che trapela, tuttavia, non sarà convocato per la sfida di domani all’Adriatico con la Carrarese.

Sasanelli era finito agli arresti domiciliari dopo la denuncia che la sua ex fidanzata aveva presentato a fine febbraio, raccontando le aggressioni verbali e fisiche subite negli ultimi mesi della loro relazione e nel primo periodo della separazione. Era stata proprio lei a decidere di lasciarlo subito dopo le feste natalizie, proprio a causa del suo comportamento e dell’eccessiva gelosia. E da quel momento, almeno secondo quanto ha raccontato la ragazza, la situazione è andata peggiorando, sempre di più. Fino all’episodio decisivo di fine febbraio che ha spinto la giovane, appena maggiorenne a rivolgersi ai carabinieri. E a raccontare tutto quello che ha dovuto subire a partire dal primo grave episodio, che risale al mese di ottobre. I due ragazzi stavano insieme dall’estate, dal mese di agosto, e il rapporto era sempre stato tempestoso, ma in autunno l’atteggiamento di Sasanelli, sempre secondo la ragazza era diventato più aggressivo.

Una sera, non avendola trovata nel locale in cui aveva detto di essere, l’aveva strattonata all’interno dell’auto fino a tirarla fuori di peso. 

Qualche giorno dopo, durante un’accesa discussione in casa, le aveva detto quale era l’indirizzo che doveva avere la loro storia: «Tu ti devi annullare come donna se vuoi stare con me. Da gennaio, da quando lei mette alla storia la parola fine si moltiplicano telefonate e messaggio minacciosi ed offensivi. La ragazza è spaventata, comincia anche a cambiare le sue abitudini di vita, a ridimensionare le uscite.

«La tua vita è finita, domani prenderai mazzate davanti a tutti, ti rovinerò la vita, sei morta». Questo il tono dei messaggi. La sera tra il 24 e il 25 febbraio i due si incontrano fuori da un locale, come si legge negli atti del magistrato, lui «dapprima la afferrava per i capelli e la strattonava all’indietro dicendo: “cosa ci fai qua? di qui devi andare via”, quindi, fingendo di abbracciarla, la afferrava per il collo manifestando il suo disappunto per aver saputo che la donna stava frequentando un altro ragazzo».

E, ancora, alle ore 01:05 del 25.02.2024, raggiuntala presso l’abitazione di una sua amica, le afferrava il collo con le mani, le scagliava il cellulare sul viso, le sferrava due schiaffi in pieno volto e le stringeva con forza le guance». Una parte dei fatto avviene davanti alle amiche. La ragazza si impaurisce seriamente e decide di denunciare.

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