Rieti, Giovanni Floris ad Amatrice
col vescovo Domenico Pompili
per l'incontro con gli operatori
della comunicazione locale

Un momento dell'incontro ad Amatrice
di Marzio Mozzetti
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Venerdì 7 Febbraio 2020, 09:37
RIETI - “Respirare la verità delle storie”. Da questo incipit del messaggio di Papa Francesco per la cinquantaquattresima giornata delle Comunicazioni Sociali, ha preso oggi il via il tradizionale incontro del Vescovo di Rieti Domenico Pompili con gli operatori dell’informazione locale.

Quest’anno per la prima volta, trasferta “fuori le mura” ad Amatrice, dove gradito ospite è stato il giornalista televisivo Giovanni Floris. “Si è riavvolto troppo frettolosamente il nastro su quanto successo nei luoghi del sisma -ha detto il Vescovo nell’introduzione- i racconti devono partire dalla realtà e per fare questo bisogna che ci si metta per strada, in cammino. Non bisogna censurare la realtà ma raccontarla in un flusso comunicativo che non si interrompa”.

Floris, sempre sulla scorta del messaggio del Papa, ha precisato come: “l'Italia stia perdendo la fiducia nello strumento culturale, nella potenza e nella capacità della parola di risolvere i problemi”. Da qui il problema connesso con l’istruzione scolastica che per il conduttore è il vero problema alla base di questo cortocircuito attuale dove: “la scuola non deve essere un ufficio di collocamento, ma servire a inventare il futuro”.

“L’incapacità di comprendere il mondo ci porta alla semplificazione -ha proseguito Floris- oggi si percepisce come vero solo quello che suscita reazione emotiva immediato, di pancia. Invece l’analisi ci porta a comprendere ed il filo della verità è oggi una necessità. Come collettivo sono convinto che tutti noi dobbiamo partire dalla politica e da politici che voglio credere nella scuola e negli strumenti culturali”.

Poi spazio alle tante domande, comprese quelle che arrivano dai ragazzi del corso di giornalismo del liceo reatino “Elena Principessa di Napoli”. Si parla di tv, di giornalismo e di come invertire le attuali tendenze. Floris non dispensa ricette della felicità: ognuno devo e può fare la sua parte: “come giornalista il mio compito è sgretolare la semplificazione”.
 
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