Niente villette a Colle Puzzaro, nonostante i reati siano prescritti il Tribunale confisca l'area

Niente villette a Colle Puzzaro, nonostante i reati siano prescritti il Tribunale confisca l'area
di Massimo Cavoli
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Sabato 5 Marzo 2022, 00:10 - Ultimo aggiornamento: 22 Febbraio, 10:09

RIETI - Arriva la prescrizione a chiudere in anticipo il processo nei confronti di nove imputati (tecnici, progettisti e costruttori), citati a giudizio dalla procura per lottizzazione abusiva e reati ambientali, ma con essa anche la confisca dell’area ordinata dal tribunale, che blocca qualsiasi progetto futuro di realizzare villette in cima alla collina di Colle Puzzaro, a Villa Reatina, mentre invece è regolarmente in corso la costruzione di case e immobili commerciali nella parte sottostante. Si tornerà a parlare dell’argomento, semmai, dopo l’appello, dove gli avvocati hanno annunciato di voler ricorrere per ottenere la revoca della confisca che non sarebbe stato possibile disporre perché i termini della prescrizione sono maturati prima ancora che difesa e accusa potessero procedere con l’esame in aula delle rispettive prove.

Questo ha impedito al giudice di pronunciarsi nel merito del proscioglimento, come prevede la procedura, circostanza che, secondo il collegio difensivo e il richiamato orientamento espresso dalle Sezioni Unite della Cassazione con sentenze pronunciate sul tema, non poteva comunque consentire al tribunale di procedere alla confisca dell’area sollecitata dal pubblico ministero. 

Quale ragionamento? Si capirà dalle motivazioni qual è stato il ragionamento seguito dal tribunale su una delle vicende urbanistiche più dibattute degli ultimi trent’anni, al centro di infuocate polemiche politiche e di accese battaglie in vari consigli comunali.

L’inchiesta dell’ex sezione di polizia giudiziaria della Forestale, coordinata dal sostituto procuratore Lorenzo Francia, era nata nel 2016 prendendo spunto dal rapporto di un agronomo (scomparso negli anni scorsi) che definiva la collina libera da vincoli paesaggistici ed escludeva la presenza del bosco e di alberi pregiati, aprendo così la strada alla lottizzazione. Il piano, però, era rimasto sulla carta per l’intervento della procura che aveva ottenuto dal gip del tribunale il sequestro preventivo dell’area, contestando agli indagati interventi per modificarne la natura e renderla non “più” pregiata. 

Studio commissionato dal costruttore Oreste De Santis (attuale assessore al Personale del Comune di Rieti), direttamente interessato al rilascio della concessione in quanto legale rappresentante della Nuria Costruzioni srl, proprietaria di tre particelle, e da altri tre soci del Consorzio Il Colle, il cui scopo era quello di circoscrivere le zone boscate per poi arrivare alla stipula della convenzione di lottizzazione con il Comune. Insieme all’amministratore-imprenditore erano finiti indagati anche architetti e progettisti, alcuni soci romani del Consorzio e l’amministratore milanese di una società proprietaria di altre porzioni di terreno sulle quali sarebbero dovute sorgere le abitazioni.

Al processo si è arrivati però in grande ritardo e la prescrizione, scattata il 4 febbraio, non ha consentito al giudice Carlo Sabatini di verificare nel merito la fondatezza o meno delle singole responsabilità, ma non gli ha impedito di confiscare il terreno da lottizzare. 

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