Il bilancio del Comune di Rieti nelle mani di Andrea Sebastiani: non ci ho dormito per tre notti

Il bilancio del Comune di Rieti nelle mani di Andrea Sebastiani: non ci ho dormito per tre notti
di Sabrina Vecchi
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Martedì 26 Luglio 2022, 00:10 - Ultimo aggiornamento: 23 Febbraio, 22:14

RIETI - «Non ci ho dormito per tre notti». Toccherà ad Andrea Sebastiani il compito di far quadrare i conti del Comune di Rieti. L’assessore al Bilancio e patrimonio designato dal nuovo corso della giunta Sinibaldi è consapevole della gravosità del ruolo, tanto da ammettere di aver faticato a riposare sereno, subito dopo l’incarico. «È una delega che comporta grandi responsabilità - dice Sebastiani - immagino dovrò fare scelte difficili e anche dolorose nei confronti degli altri assessori, che hanno aspettative verso i fondi da gestire. Tutti tendono ad intercettare risorse interne, ma cercherò di sfruttare al massimo bandi e opportunità che mi si presenteranno». 

Chi è? Reatino, 48 anni, sposato con due figli e già noto alla scena politica locale, Andrea Sebastiani da oltre un ventennio lavora in un patronato Caaf, dove numeri e scadenzari sono all’ordine del giorno. «Diciamo che sono abituato a gestire le cose secondo una specifica programmazione, modus operandi che applicherò anche nel mio assessorato.

Fare le cose secondo le scadenze e soprattutto per tempo ti permette anche di avere la possibilità di rivedere i processi e correggere eventualmente il tiro».

Al quarto e quinto piano di palazzo comunale, i circa venti dipendenti degli uffici Tributi ed economato hanno avuto modo di conoscere il nuovo assessore a cui far capo. «Alcuni li conoscevo già, ma ho voluto parlarci subito dopo essermi insediato. Sono persone molto in gamba, entusiaste e ben formate. Per quanto mi riguarda ho impostato un rapporto di collaborazione e confidenza: vorrei che mi parlassero anche di eventuali problematiche personali, oltre a quelle strettamente lavorative. Mi piacerebbe che si sentissero supportati, oltre che motivati. E poi a mio avviso è fondamentale che la politica sia strettamente legata alla parte amministrativa». 337 le preferenze accordate a Sebastiani, che alle amministrative di giugno ha presentato la sua candidatura tra le fila della lista civica “Moderati per Rieti”. 

Le elezioni. «Sinceramente? Me ne aspettavo un po’ di più. Certo, è stata una campagna elettorale difficile e i candidati erano tantissimi, posso dire di ritenermi molto soddisfatto». L’assessore Sebastiani ammette di non essersi fatto prendere da facili entusiasmi, dopo la cocente delusione del 2017, quando nonostante i tanti voti non riuscì a centrare «Quell’esperienza non fu del tutto negativa. Ho imparato ad essere più ponderato e non avere tante aspettative. Ho iniziato a crederci un po’ solo quando è iniziato a circolare il mio nome sui giornali. Forse, per formazione mi sentivo più portato per l’assessorato al Personale, ma è chiaro che decide il sindaco e ci sono esigenze e necessità da rispettare». 

Dunque, in che stato versano le finanze del Comune di Rieti?

«Da consigliere conoscevo un po’ la situazione, ma è normale che occorra viverla dal di dentro. Diciamo che siamo in equilibrio». Per cercare di mantenere e stabilizzare questo equilibrio, Sebastiani pensa anche all’istituzione di un nucleo di polizia tributaria, che riesca a rendere più efficace e veloce il farraginoso meccanismo di riscossione delle tasse da parte dei troppi reatini evasori. E magari anche a creare un ufficio di progettazione centralizzato, per intercettare possibilità ed opportunità da cogliere e mettere a sistema. Sulla sua scrivania, oltre alle “sudate carte”, pochi oggetti e tanta voglia di far bene: «Sono un tipo sobrio, mi servono una sedia e un computer, non bado molto al contorno. Però ho messo sul tavolo il ferro di cavallo che mi ha dato il sindaco: un dono di buon augurio da parte della Prefettura». 

Ferie e amato tennis? 
«Ora non c’è tempo, entro la prima decade di agosto dobbiamo presentare i due bilanci del 2021».

Errori da non rifare? 
All’epoca della giunta Cicchetti mi sono accalorato troppo su alcune questioni, tipo quella dell’Asm. Sono un passionale, ma oggi ci andrei più soft, sarei meno di rottura”». Andrea Sebastiani sta poco e niente sui social, ammette di prediligere i rapporti umani evitando i cosiddetti “leoni da tastiera”. Tra le cose che non sopporta, la maleducazione e il mancato rispetto delle regole: «Non mi piace il buonismo ricorrente, credo che per alcuni episodi, come quello appena accaduto dell’aggressione ai finanzieri reatini, ci voglia il pugno duro. Chi viene in Italia percepisce un vigente sistema di impunità». 
 

Soddisfazioni e suggestioni di questa tornata elettorale? 
«Be’ stamattina ho celebrato il mio primo matrimonio da assessore, ed è stato quello di una coppia di una certa età, lui aveva 85 anni: è stato un bel momento». Ma l’episodio più emozionante di questo periodo - e si vede dal luccichio che friccica nei suoi occhi - è forse quello legato alla figlia più grande Sofia, appena diciottenne. «Per lei è stato il primo voto, era fiera di dare la preferenza al suo papà. Ha voluto i santini elettorali, li ha distribuiti ai suoi amici, si è appassionata ai programmi: sono soddisfazioni».

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