«Creatività e ascolto: così si risolvono i problemi». Ecco chi è Giovanna Palomba titolare delle deleghe ai Servizi sociali e alla Salute pubblica

Giovanna Palomba
di Sabrina Vecchi
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Mercoledì 13 Luglio 2022, 09:46 - Ultimo aggiornamento: 09:48

RIETI - Con Giovanna Palomba ci si vede nello studio legale di famiglia, in mezzo a pile di faldoni e fascicoli, pergamene ai muri e libri sparsi ovunque. Il riconfermato assessore alle Politiche sociali, Salute pubblica e Pari opportunità (con denominazione cambiata ma succo invariato, nell’era Sinibaldi), siede nello studio di mamma Maria Giuseppina, che fu la prima donna avvocato della provincia di Rieti. «Dopo la sua morte ho preso il suo studio, sto cercando di fare un po’ di pulizia, ma lei tendeva a conservare tutto, qui c’è la storia di mezza città». In effetti, tra le montagne di carte e cartelle sembra di scorgere il flusso del costume reatino passato attraverso epoche e aule di tribunale. 


«Mamma si occupava di diritto di famiglia, ha lavorato quasi fino all’ultimo, incrociando casa e studio, visto che abitava di sopra». Casa, bottega e passione per la giurisprudenza trasferiti anche ai figli Giovanna e Francesco, entrambi avvocati. «Era una donna piena di interessi, ci ha fatto fare il primo corso in Croce rossa italiana, e poi abbiamo assorbito l’amore per le tradizioni, per la famiglia, per la buona cucina: solo che mio fratello va più sul tradizionale, io sul creativo». Giovanna Palomba è una donna per cui le giornate dovrebbero avere almeno il doppio delle canoniche 24 ore, visti i certosini incastri della sua agenda tra lavoro, assessorato, vita sociale e interessi. «Da cinque anni a questa parte il mio lavoro al Comune di Rieti mi ha assorbita tantissimo, voglio ringraziare il sindaco Sinibaldi per avermi permesso di lavorare ancora nel solco di quanto fatto finora».


Decisamente nelle sue corde, l’assessorato che le è stato nuovamente assegnato: «Lo sento molto adatto a me, anche se spesso di tratta di lavorare in contesti non facili: occorre un’attenzione continua e costante, una predisposizione all’ascolto ma anche all’emergenza. Ho imparato a trovare le soluzioni più adatte con poche risorse a disposizione, agendo in sinergia con il terzo settore, ma anche con aziende, forze dell’ordine, associazionismo e il volontariato». E lì, il seme da raccogliere l’ha gettato papà Emilio. Medico e fondatore dell’Unitalsi di Rieti, accompagnatore e angelo custode di malati e bambini, è tuttora ricordato in città per il suo grande impegno volontario a favore dei più deboli.

Un testimone che l’assessore Palomba è fiera di raccogliere: «ll mio telefono è sempre a disposizione.

Oggi le situazioni di difficoltà sono tante, dagli aiuti per pagare le utenze passando per i gravi problemi legati alla disabilità, alle violenze domestiche, alle esigenze dei bambini. Cerco di dare il massimo del mio impegno, e talvolta i miei due lavori si incrociano. È importante sapere cosa dice la legge rispetto a certe situazioni, ad esempio per la situazione dell’Ucraina mi ha aiutato molto lo studio del diritto internazionale». 


Sociale ma anche socialità, voglia di aggregazione, con un quasi avido desiderio di fare esperienze, vedere, conoscere. «Mi piace tantissimo integrarmi con gruppi o persone sempre differenti. L’ho fatto anche con il teatro vernacolare, altra mia grande passione: ho iniziato con Vincenzo Marchioni ma ho preferito lavorare in varie compagnie, per ricevere da ciascuna uno stimolo diverso».

Parole d’ordine, creatività e fantasia. Che siano utilizzate nelle soluzioni da trovare per sbrogliare una matassa lavorativa, oppure nella creazione di originalissimi bijoux in corda e perline, o per comporre una poesia dialettale: Giovanna Palomba ne recita una a memoria, ispirata a salottieri e forzati del fitness. Ridiamo. «La palestra certamente non fa per me, - dice l’assessore Palomba - come si è capito sono decisamente più adatta agli sport di squadra, mi nutro dello stare insieme agli altri. Sono la nipote dell’insegnante di educazione fisica che portò la pallavolo femminile a Rieti, ho giocato e sono stata per molti anni anche arbitro, fino al 1996». 


Anni portati benissimo, una figlia di 23 anni, Carlamaria, «tutto attaccato», molto credente ed attaccata alle tradizioni cittadine, Giovanna Palomba non ha ancora festeggiato la riconferma con 380 preferenze accordate per la sua candidatura tra le fila di Forza Italia, dopo una «campagna elettorale non facile, con qualche tensione». Semplicemente, dice, «non ho mai smesso di lavorare!» Per rilassarsi, una curiosa passione: «Lo faccio di rado, ma ogni tanto capita che mi sieda in poltrona per fumare il sigaro. In giornate frenetiche mi aiuta a coltivare la riflessione e il benessere che deriva dalla lentezza».

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