«Sono assessore con la e finale. Le quote rosa? Anche no». Ecco chi è Claudia Chiarinelli titolare della delega alla Sviluppo economico e Lavori pubblici

«Sono assessore con la e finale. Le quote rosa? Anche no». Ecco chi è Claudia Chiarinelli titolare della delega alla Sviluppo economico e Lavori pubblici
di Sabrina Vecchi
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Martedì 12 Luglio 2022, 00:10

RIETI - Quote rosa, anche no. Claudia Chiarinelli di rosa ha la cover del cellulare, lo smalto sulle unghie e anche il portasigarette, ma la questione delle quote non le va proprio giù: «Non le condivido, credo nella meritocrazia e nelle pari opportunità, ammiro le donne che vanno avanti perché sono brave e lo meritano, non certo perché portatrici di mascara». Domenica mattina, esterno giorno, il neo-assessore comunale allo Sviluppo economico e Lavori pubblici arriva a passo svelto e vuole sedersi all’aperto, da fumatrice accanita, perché «qualche vizio dovrò pur avercelo». 

Quarantotto anni, consulente in gestione aziendale, diciassette anni di felice matrimonio senza figli, Claudia Chiarinelli è approdata in giunta comunale dopo i trascorsi a Palazzo di Provincia, e per il suo nuovo incarico è carica a pallettoni grandi anche più delle sfere della sua collana: «Con il sindaco Sinibaldi siamo partiti a bomba, abbiamo fatto il punto della situazione e poi pancia a terra, a lavorare.

Ho iniziato a presentarmi ai dirigenti scolastici, poi farò il giro delle associazioni di categoria, delle aziende del territorio. Quest’anno di vacanze neppure l’ombra e va bene così: amo la mia città e mi piace viverla...certo, ci fosse il mare a ridosso delle mura sarebbe il massimo».

Sono state ben 515 le persone che hanno scritto il suo nome sulla scheda elettorale, «e dire che è pure lungo, hanno avuto davvero buona volontà», un numero superiore a quello che lei stessa si aspettava: «Avevo preventivato al massimo 430 preferenze, i fatti mi hanno gratificata. È stata una campagna elettorale molto intensa, non ho lasciato nulla al caso e ho alimentato i rapporti nuovi e quelli creati a seguito del mio mandato in Provincia, sono molto soddisfatta del risultato». 

E anche dell’impegnativo assessorato, che Claudia trova assolutamente nelle sue corde: «È il ruolo che mi rappresenta di più: ho una lunga storia associativa alle spalle, ho imparato a conoscere il mondo delle imprese». Pausa sigaretta con tanto di posacenere portatile e si discute del più e del meno, di un primo lockdown vissuto alla grande, «sul divano guardando serie tv, con un marito che cucinava crostate e lasagne», della grande passione per i viaggi, «ma quest’anno solo Lampados», fino alle tante amicizie femminili: «Ammiro le donne e il loro modo di lavorare. Ne ho tante come riferimento, soprattutto quelle comuni, che affrontano con grande determinazione i problemi quotidiani».

Una parola anche per le sue compagne di scranno, che impareremo a conoscere meglio nei prossimi giorni: «Conosco ancora poco il vicesindaco Chiara Mestichelli, ma l’ho vista fin da subito sul pezzo, come dite voi giornalisti. Con Giovanna Palomba c’è amicizia, è una donna molto empatica, si dedica anima e corpo al suo incarico. Letizia Rosati è un tipo che mangia pane e cultura, studia e approfondisce di continuo». 
Sull’eventualità di candidarsi a sindaco tra cinque anni, la Chiarinelli è categorica: «Non ci penso proprio. Sarò in prima linea per il secondo mandato di Daniele Sinibaldi, è lui la persona giusta per guidare questa città». Ironica, diretta e variopinta, l’assessore «con la e finale, non ho bisogno di una a per avvalorarmi», descrive il suo modo di vivere la vita e la femminilità: «Credo di rappresentare parametri diversi da quelli standard. Non ho un aspetto delicato, non uso gioielli importanti e arranco perfino su una zeppa, figuriamoci su un tacco 12. Mi piacciono i colori, ho un abbigliamento stravagante, pur senza eccedere: adoro i mercatini e non vesto griffato, indosso solo quello che mi piace, a prescindere dal costo o la firma. Per il fisico non mi faccio problemi, miro solo a mantenere una dignità morfologica».

Antisportiva «ma campionessa di carpiato sul divano e sollevamento forchetta», meglio se infilzando un bel piatto «da trattoria all’italiana», Claudia Chiarinelli manifesta grande rispetto per le istituzioni, «ma senza scadere nel formalismo istituzionale». 
A muovere i fili della sua vita, la granitica fede: «Credo che tutto ciò che mi arriva, di bello o di brutto, dipenda da Dio. Leggo molti libri sulla religione, ho amato molto papa Giovanni Paolo II e sono credente fin quasi ad essere fastidiosa». Con una preghiera serale quotidiana che non manca mai: «Ringrazio e chiedo aiuto, nel bene e nel male, l’ho fatto anche per le elezioni. Sono sempre andata alla Processione dei Ceri, ma quest’anno percorrerla da assessore è stata un’emozione grandissima».

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