La premiazione è stata organizzata dal Dipartimento di scienze agrarie e forestali (Dafne): il premio, giunto alla seconda edizione, è stato voluto dalla sezione Cai di Amatrice sostenuta dal Cai Lazio. Andrea era un membro attivo della sezione amatriciana, nella quale era operatore sezionale Tutela Ambiente Montano (a Viterbo presenti anche i referenti regionali del Tam) oltre a curare l’orto botanico della ex scuola di Preta e collaborare al progetto alberi monumentali.
«Le giovani vite sono capaci di lasciare impronte forti», ha ricordato Angela Lo Monaco, professoressa della facoltà di Agraria. Sono state premiate due tesi di Laurea magistrale in Conservazione e restauro dell’ambiente forestale e difesa del suolo: una a Chiara Lodovici di Rieti per la tesi “Tipologie di esbosco nel taglio di smantellamento a strisce: compatibilità con gli interventi di rinaturalizzazione delle piantagioni di Pino e implicazioni gestionali ed ecologiche” e l’altra a Bianca Sipala di Roma con la tesi “L’importanza della necromassa legnosa: caratterizzazione quali-quantitativa e variabilità del legno morto in relazione all’accessibilità delle faggete gestite del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise”. Alla studentessa reatina è stata consegnata anche la guida “Salaria: quattro regioni senza confine” a cura del Cai di Amatrice.
Poi è stato proiettato anche un filmato per raccontare l’attività di Andrea nel Cai di Amatrice. «Andrea era un ragazzo che ha sempre pensato agli altri e al territorio – ha detto la vice presidente della sezione Cai di Amatrice Catia Clementi - era un giovane particolarmente attivo in molti campi della nostra associazione».
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