Francesco chiude l'Anno della Fede mostrando il reliquiario contenente le ossa di San Pietro

Papa Francesco
di Franca Giansoldati
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Domenica 24 Novembre 2013, 16:46 - Ultimo aggiornamento: 25 Novembre, 17:25
CITTA' DEL VATICANO – Papa Francesco ha concluso l’Anno della Fede con una messa celebrata davanti a una folla imponente. Prima di iniziare il rito ha venerato e benedetto con l'incenso le reliquie dell'Apostolo Pietro, contenute in una cassetta in bronzo che reca la scritta "Ex ossibus quae in Arcibasilicae Vaticanae hypogeo inventa Beati Petri Apostoli esse putantur ("Dalle ossa rinvenute nell'ipogeo della Basilica Vaticana, che sono ritenute del Beato Pietro Apostolo"). La teca è stata collocata a lato dell'altare. Il gesto compiuto da Papa Francesco e la sua decisione di far esporre oggi le ossa del primo pontefice nella piazza a lui stesso intitolata rappresentano un evento che non si era mai verificato e che riaccende i riflettori sui resti attribuiti all’apostolo prediletto, il pescatore di Galilea, martirizzato a Roma, secondo la tradizione, nell'anno 67 dell'era cristiana. Proprio il 26 giugno 1968 Papa Paolo VI, durante l'Udienza Generale, diede l'annuncio del ritrovamento delle ossa di san Pietro: "Nuove indagini pazientissime e accuratissime furono in seguito eseguite con risultato che noi, confortati dal giudizio di valenti e prudenti persone competenti, crediamo positivo: anche le reliquie di San Pietro sono state identificate in modo che possiamo ritenere convincente".



Nel 1950, durante l'Anno Santo, Papa Pacelli annuncio' che negli scavi compiuti sotto la Basilica era stata individuata la tomba dell'apostolo, identificata dall'archeologa Margherita Guarducci grazie a un graffito, risalente al 160, nel quale si legge in greco la scritta 'Petros eni'', 'Pietro e' qui'. La professoressa Guarducci aveva ritrovato in una cassetta, nei locali delle Grotte vaticane, le ossa che erano state raccolte nel loculo vicino ai graffiti. Le ossa, dopo essere state analizzate, risultarono appartenenti a un solo uomo, di corporatura robusta, morto in eta' senile. Erano incrostate di terra e mostravano di essere state avvolte in un panno di lana colorato di porpora e intessuto d'oro, una sepoltura particolarmente preziosa. Rappresentano frammenti di tutte le ossa del corpo a esclusione di quelle dei piedi. Ed oggi sono conservate nelle Grotte Vaticane con l'eccezione di alcune reliquie che sono invece nella Cappella dell'Appartamento Pontificio alla terza loggia del Palazzo Apostolico.



Durante la messa il Papa ha ricordato la forza del perdono, prendendo spunto dalla parabola del buon ladrone che venne perdonato da Cristo prima di morire. “Oggi stesso sarai con me nel Regno dei Cieli”. «Gesù pronuncia solo la parola del perdono, non quella della condanna; e quando l'uomo trova il coraggio di chiedere

questo perdono, il Signore non lascia mai cadere una simile richiesta». Francesco ha poi evocato i tanti cristiani che soffrono a motivo della propria fede in molte nazioni del mondo, infine nella preghiera dell’Angelus, ha rivolto un saluto particolare alla comunità ucraina nell’ottantesimo anniversario dell’Holodomor, la "grande fame" provocata dal regime sovietico, che causò milioni di vittime.
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