Nuovo decreto Draghi, coprifuoco alle 23: sì a ristoranti e cinema. Riaperture, ecco il calendario fino a luglio

Nuovo decreto Draghi, coprifuoco alle 23: sì a ristoranti e cinema. Riaperture, ecco il calendario fino a luglio
di Marco Conti
7 Minuti di Lettura
Mercoledì 21 Aprile 2021, 00:33 - Ultimo aggiornamento: 22 Aprile, 09:22

La bozza del decreto viene diffusa prima della riunione del Comitato tecnico scientifico e questo la dice lunga sul cambio di passo. Da lunedì tornano le zone gialle che potrebbero riguardare ben undici regioni e si potrà andare al ristorante o in pizzeria anche la sera rientrando a casa, probabilmente fino alle 23. Sullo slittamento di un’ora del coprifuoco è ancora in corso un braccio di ferro nella maggioranza. Il ministro della Salute Roberto Speranza ha detto ieri ai presidenti di regione che l’orario non si tocca e che quindi si rientrerà a casa per le 22. Ma anche nel governo non tutti la pensano allo stesso modo e nel consiglio dei ministri, che dovrebbe tenersi oggi, il dibattito è assicurato e la mediazione potrebbe trovarsi con un coprifuoco che si allenta solo dopo il 1 maggio in modo che da quella data si possa andare al ristorante o al teatro senza dover uscire al primo atto.

BRACCIO DI FERRO

I presidenti di regione, come il ligure Giovanni Toti, però insistono e sostengono che «altrimenti sarà inutile aprire i ristoranti la sera» e lo hanno ribadito nella riunione della conferenza Stato-Regioni.

I ristoranti potranno accogliere clienti al chiuso dal 1 giugno. Il decreto dovrebbe valere sino al 31 luglio così come lo stato d’emergenza e così come chiesto dal portavoce del Cts Silvio Brusaferro. Il condizionale è d’obbligo perché la scadenza si porta dietro anche il sistema dei colori sul quale nel governo si discute. Lo scorso anno le “fasce” non c’erano e questo ha permesso soprattutto al settore turistico di rialzare la testa. Prenotare quest’anno una settimana di vacanza in Sicilia o in qualunque altra regione senza avere certezze - per poi magari trovarsi in zona rossa e con i ristoranti chiusi - rischia di diventare difficile e di scoraggiare gli arrivi dall’estero. E’ un problema che il ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, ha ben presente anche perché Paesi europei, come per esempio la Grecia, hanno già riaperto chiedendo ai turisti di produrre solo un tampone all’arrivo. La durata del meccanismo dei colori, che nella bozza segue lo stato d’emergenza e la stessa durata del decreto, non piace alla Lega e anche a Forza Italia. Salvini, che lo scorso anno criticò anche l’allungamento dello stato d’emergenza, continua ad avvertire la pressione di FdI che con Giorgia Meloni ha già contestato l’idea di prolungare lo stato d’emergenza. E’ quindi possibile che il decreto possa subire modifiche temporali, nel corso di applicazione o che possa essere sostituito prima della scadenza naturale così come sta accadendo a quello vigente. 

Tra le novità c’è quella del certificato verde che permetterà lo spostamento tra regioni rosse ed arancioni. Nelle zone gialle e bianche ci si potrà muovere liberamente, ma - per complicare un po’ le cose e sino al 15 giugno - una sola volta al giorno per andare a trovare amici o parenti e non più di quattro. Si riapriranno - sempre in zona gialla o bianca - cinema e teatri, sale da concerto e musei. Lo stato d’emergenza è prorogato di altri tre mesi e scadrà il 31 luglio come il decreto, ma solo il 1 giugno si potrà tornare negli stadi o nei palazzetti dello sport - con una capienza del 25% e non oltre i mille all’aperto e i 500 al chiuso - ad assistere partite di calcio o di basket che però non ci saranno perché i campionati, se si esclude l’Europeo di calcio, e gli Internazionali di tennis saranno terminati.

IL SISTEMA

Il decreto riprende sostanzialmente quanto illustrato da Mario Draghi. Salvo alcune questioni ancora da definire - coprifuoco e vigenza del sistema dei colori - dovrebbe permettere già da lunedì prossimo un cambio di passo che tiene conto della situazione pandemica, vaccini compresi, ma anche di quella economica di molte categorie produttive che sono ormai chiuse da un anno. E’ il caso delle palestre che potranno riaprire solo il 1 giugno - insieme agli stadi e ai palazzetti - ma con una capienza del 25%. Solo dal 1 luglio si potrà andare nei parchi a tema e in quelli termali anche se le piscine all’aperto riaprono il 15 maggio. Si potrà organizzare un congresso - anche di partito - o andare ad una fiera ma solo dal 1 luglio.
Un dedalo normativo complicato al quale si aggiungono una serie di protocolli da rispettare per recarsi al cinema o anche in spiaggia. I lidi riapriranno infatti a metà maggio, ma con le regole dello scorso anno che prevedono distanziamenti tra i lettini e gli ombrelloni e anche quando si fa il bagno, a meno che non si tratti di congiunti, o del bagnino.

Pass vaccinale (o certificato verde) per gli spostamenti: cosa è, come funziona

IL CALENDARIO

26 aprile

Ristoranti all’aperto

I ristoranti potranno di nuovo riaprire e lo potranno fare anche a cena, come non accadeva da diverso tempo. Lo potranno fare esclusivamente all’aperto nel rispetto del coprifuoco. Senza limiti di orario la ristorazione negli alberghi e in altre strutture ricettive limitatamente ai propri clienti.

Teatri e cinema

In zona gialla saranno di nuovo aperti i teatri, le sale da concerto, i cinema. Le regole: posti a sedere preassegnati, distanza di un metro. La capienza non oltre al 50 % di quella massima e il numero massimo non può comunque essere superiore a 1.000 all’aperto e a 500 al chiuso.

Si farà sport di squadra

Si potrà di nuovo giocare a calcio, a basket, a pallavolo poiché è di nuovo «consentito lo svolgimento all’aperto di qualsiasi attività sportiva anche di squadra e di contatto». Tuttavia per adesso le autorità sanitarie hanno deciso di interdire l’utilizzo degli spogliatoi. 

15 maggio

Ok alle piscine ma non indoor

Dal 15 maggio, sempre in zona gialla, si potrà di nuovo andare a nuotare in piscina. Tuttavia, come stabilito nel decreto, questo varrà solo per gli impianti all’aperto in conformità ai protocolli adottati. Quindi niente docce e almeno 10 metri quadri a disposizione in vasca.

Shopping nel fine settimana

Da metà maggio potranno alzare la saracinesca, nei giorni festivi e prefestivi, anche tutti quei negozi o esercizi commerciali presenti all’interno dei mercati, dei centri commerciali, delle gallerie commerciali e dei parchi commerciali. 

1° giugno

A pranzo al chiuso

Il primo giugno, nella tabella di marcia prevista dal governo, corrisponde al giorno in cui le attività «dei servizi di ristorazione» saranno «consentite anche al chiuso, con consumo al tavolo». Gli orari rimangono limitati: dalle ore 5:00 fino alle ore 18:00. 

Si ritorna in palestra

Per gli amanti del fitness le riaperture sono fissate a «decorrere dal 1° giugno in zona gialla». Sono quindi consentite le attività di palestre in conformità ai protocolli e alle linee guida «adottate dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome».

1° luglio

Di nuovo fiere e congressi

Convegni, congressi e fiere. Anche questo settore riparte nel rispetto dei limiti del distanziamento e della capienza massima. Agli organizzatori di questi eventi rimane la possibilità di svolgere, anche in data anteriore, attività preparatorie senza pubblico. 

Via libera alle terme

Gli amanti del relax e del benessere termale possono di nuovo prenotare nei centri che offrono questi servizi nel nostro Paese. Una notizia positiva per un settore che è stato tra i più penalizzati a causa della misure per contenere la diffusione del Covid-19.

Riecco i parchi divertimento

Il primo luglio sancisce anche il ritorno al divertimento. Poiché è in questa data che riapriranno i cancelli al pubblico dei parchi tematici e di divertimento. Anche in questo caso le linee guida prevedono dei limiti proprio per evitare che questi luoghi si trasformino in acceleratori di contagi. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA