Stasera in tv, ospite di Amadeus a Sanremo 2023 ci sarà Gino Paoli. Il cantante sarà affiancato da Danilo Rea, che interpreterà con l’inconfondibile tocco del suo pianoforte alcuni dei successi più amati di Paoli. Canzoni indimenticabili che, in oltre sessant’anni di carriera, hanno attraversato la storia e la musica del nostro paese. Il cielo in una stanza, La gatta, Che cosa c’è, Senza fine ,Sapore di sale, Quattro amici, Ti lascio una canzone, Il poeta, La bella e la bestia sono solo alcuni dei titoli che segnano "Una lunga storia d'amore" di Paoli con la musica.
Gino Paoli: come nasce la passione per la musica
Nato il 23 settembre del 1934 a Monfalcone (Gorizia), Gino Paoli ha oggi 88 anni. Figlio di un ingegnere navale toscano e di una madre di origine giuliana, cresce a Genova, nel quartiere Pegli. La passione per la musica è una dote di famiglia.
La vita privata
È noto in primis per la sua musica, ma anche per la sua vita privata, decisamente turbolenta e segnata dalla presenza di molte donne (e figli). Dal 1991 è sposato con Paola Penzo che è anche l’autrice di alcuni suoi brani e madre dei suoi ultimi tre figli: Nicolò (1980), Tommaso (1992) e Francesco (2000).
La relazione (chiacchieratissima) con Stefania Sandrelli
La prima moglie fu Anna Fabbri e dalla loro unione, nel 1964, è nato il primogenito del cantante: Giovanni Paoli. A fare maggiormente scalpore, ai tempi, fu invece la sua relazione clandestina con Stefania Sandrelli, che quando si innamorò del cantautore aveva solamente 16 anni. Da questa unione nacque una figlia, Amanda, che ad oggi, però, ha il cognome di sua madre, Sandrelli. Successivamente, ci fu anche una tormentata relazione con Ornella Vanoni, alla quale Paoli dedicò diverse canzoni che divennero poi molto famose.
Il tentato suicidio
Un vita sicuramente turbolenta quella di Gino Paoli. L’11 luglio 1963, anche a causa di una serie di difficoltà e di crisi sentimentali, l'artista tenta il suicidio sparandosi un colpo di pistola al cuore. A riguardo aveva raccontato: «Ogni suicidio è diverso, e privato. È l’unico modo per scegliere: perché le cose cruciali della vita, l’amore e la morte, non si scelgono; tu non scegli di nascere, né di amare, né di morire. Il suicidio è l’unico, arrogante modo dato all’uomo per decidere di sé. Ma io sono la dimostrazione che neppure così si riesce a decidere davvero. Il proiettile bucò il cuore e si conficcò nel pericardio, dov’è tuttora incapsulato. Ero a casa da solo. Anna, allora mia moglie, era partita; ma aveva lasciato le chiavi a un amico, che poco dopo entrò a vedere come stavo»
Gino Paoli vive con un proiettile nel cuore
In realtà rispetto a quanto raccontato dal cantante il proiettile non perforò il miocardio ma si fermò nel torace senza intaccare organi vitali. Tuttavia la vicinanza ad esso ne rese troppo rischiosa la rimozione dal mediastino, sicché da quel giorno Paoli vive con il proiettile nel pericardio.