Rosario D'Amico: «Vi racconto mio fratello Vincenzo, troppo umile e straordinario»

Rosario D'Amico: «Vi racconto mio fratello Vincenzo, troppo umile e straordinario»
di Giuseppe Baratta
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Domenica 13 Agosto 2023, 15:37

L'EVENTO/2

La partita tra il Latina e la Lazio sarà una festa per i tifosi pontini, per quelli biancocelesti e più in generale per tutti gli appassionati del grande calcio. In occasione della partita loro potranno vivere in prima persona uno spettacolo sul campo e fuori, ma non sarà per tutti un momento di spensieratezza e passione.
Per Rosario, il fratello di Vincenzo D'Amico, per sua moglie Antonella e per la figlia Martina questo appuntamento sarà anche un momento di grande commozione. «Penso a mio fratello e sono sicuro che per me sarà una giornata molto dura e complicata, poi immagino la sofferenza che sarà anche per mia cognata Simona e per i ragazzi Alessandro e Matteo, ma cercheremo di non darlo troppo a vedere - spiega Rosario mentre sfoglia l'album dei ricordi - Se metto da parte l'emozione personale però devo dire che sono molto contento che ci sia questa partita, lo dico perché è evidente che si tratta di un modo per ricordare Vincenzo, per far emergere che tipo di uomo sia stato prima del calciatore. Vedo che c'è molta attesa e sono molto contento di questo perché vuol dire che mio fratello ha fatto qualcosa di veramente importante».
L'emozione e la voce rotta non riescono però a nascondere anche l'orgoglio. «Ancora oggi continuiamo a ricevere tanti attestati di stima e questo ci fa immensamente piacere: la camera ardente in Campidoglio, il doppio funerale (a Roma e a Latina, ndr) non ce lo aspettavamo proprio - Ho tanti ricordi di mio fratello ma su tutti prevale il suo sorriso, la sua onestà e il suo modo di essere».
«Quando ancora giocava nella Lazio - continua - lo rimproveravo perché ritenevo troppo umile. Era una persona di grande spessore e lo ha dimostrato anche nell'ultimo periodo della malattia in cui è stato sempre dignitoso e non ha mai avuto paura».
La partita tra il Latina e la Lazio di Ciro Immobile, Luis Alberto e Romagnoli sarà anche una festa per i tifosi: da una parte i nerazzurri del Latina e dall'altra quelli della Lazio.
«Io devo ammettere di non essere mai stato un vero tifoso del Latina a differenza di Vincenzo. Questo lo dico in maniera onesta perché è giusto raccontare le cose per bene: ovviamente seguo la squadra da sempre, mi informo e sono felice quando vince, dico questo perché a differenza mia Vincenzo era proprio un tifoso del Latina - ammette Rosario ricordando una raffica di aneddoti - Vincenzo era un Laziale nel cuore ma il primo risultato che voleva sapere dopo le partite dei biancocelesti era quello del Latina, una squadra a cui teneva veramente, lui si che può e deve essere considerato un vero tifoso del Latina».
Il rapporto tra la famiglia e gli appassionati di calcio è molto forte. «Sono molto grato al popolo nerazzurro e con i tifosi del Latina mi sto sentendo parecchio, specie in questi giorni e con molto piacere - conclude - loro hanno accolto mio fratello con grande passione e posso dire che Vincenzo era molto legato a questa squadra ma non ha mai voluto esternarlo troppo pubblicamente. Perché? Lui era fatto così, pensava che dimostrando tutto il suo amore e la sua passione potesse essere visto come uno che voleva accattivarsi le simpatie o che magari avesse altre mire. Con Coletta, Mannarelli e tutto il resto del gruppo, fu uno dei personaggi che favorì la rinascita di questa realtà». Poi un pensiero ai tifosi della Lazio. «Lo striscione che hanno dedicato a mio fratello ancora oggi mi commuove, loro hanno fatto sentire la loro presenza e, dopo la sua scomparsa, sto capendo ancora di più quanto mio fratello Vincenzo sia entrato nel cuore della gente. Tutto questo è molto bello».
 

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