Quirinale, i parlamentari pontini al voto tra esordienti e un veterano

Nicola Calandrini
di Giovanni Del Giaccio
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Venerdì 7 Gennaio 2022, 05:02 - Ultimo aggiornamento: 08:28

 Gli esordienti e il veterano. Sono sei i parlamentari della provincia di Latina grandi elettori che si preparano a partecipare alla votazione per l'elezione del Presidente della Repubblica a partire dal 24 gennaio. Per tutti escluso Claudio Fazzone sarà una prima assoluta.

CALANDRINI

«È un onore e un'emozione essere tra coloro che eleggeranno il prossimo Presidente della Repubblica - dice Nicola Calandrini, senatore di Fratelli d'Italia - Penso che fare nomi in questo momento sia prematuro. Come partito la linea di Giorgia Meloni è molto chiara: indipendentemente da chi andrà al Quirinale, con la fine del settennato di Mattarella si chiude anche il semestre bianco e non ci sono più scuse per rimandare il ritorno alle urne e rinnovare anche il Parlamento che ormai non rispecchia più l'orientamento politico degli italiani. Nelle prossime settimane i partiti dovranno venire allo scoperto: non si può subordinare l'elezione del Presidente della Repubblica al mantenimento dello status quo, che temo sia la ragione per cui qualcuno avanzi la proposta del Mattarella bis. Il mio auspicio è che il centrodestra sia protagonista dell'elezione del Capo dello Stato, ha la forza e i numeri per poter condurre questa partita».

TRANO

Meno emozionato sembra Raffaele Trano, deputato del Gruppo misto dopo essere entrato in Parlamento con i 5 Stelle: «In questa legislatura ho visto tante cose incredibili dice ho fatto parte di due governi, ora sono all'opposizione, ho presieduto una commissione, è stata una full immersion nella politica.

Nomi? Al momento sono diversi, alcuni li ho in mente magari solo io, però mi baserei più sulle caratteristiche. Ad esempio? Una persona di alto profilo, che deve garantire rispetto della Costituzione e sia anche un giurista, poi vediamo come vanno le cose». Non esclude un ruolo determinante proprio del Gruppo misto: «Tra deputati e senatori siamo oltre 100, stiamo cercando di avviare confronti per esprimere un blocco forte del nostro gruppo e per determinare, magari, il nuovo presidente».

DURIGON E ZICCHIERI

All'esordio anche Claudio Durigon, eletto alla Camera ed esponente di spicco della Lega. Chi voterebbe e chi voterà?: È presto per fare dei nomi, siamo appena all'inizio, sarà un momento sicuramente importante anche per la mia esperienza politica ma per adesso non ci sono indicazioni. Lavoriamo, comunque, perché per la prima volta non ci sia un presidente indicato solo dal Pd». Contattato, non ha rilasciato dichiarazioni l'altro grande elettore pontino, il deputato della Lega Francesco Zicchieri.

PACIFICO

Ha le idee chiare la senatrice Marinella Pacifico, eletta con il Movimento 5 stelle e adesso nel gruppo di Coraggio Italia: «È un grande onore partecipare all'elezione del presidente che avrà importanti responsabilità nel post covid». Nomi? «Si parla di Draghi, è una risorsa per il nostro Paese, ha autorevolezza in tutto il mondo, ma è importante che continui la sua opera di risanamento». Per la senatrice e il suo gruppo, comunque, occorre «una personalità che garantisca i principi costituzionali e dia respiro internazionale al Paese». E cita direttamente la presidente del senato, Maria Elisabetta Casellati: «La conosco bene, è una donna di grande personalità e carisma, concluderebbe degnamente una carriera brillante e prestigiosa nelle istituzioni».

FAZZONE

Sorride Claudio Fazzone, il quale conosce a memoria momenti del genere. Questa sarà la quinta votazione per il senatore di Forza Italia, presente quando vennero eletti Ciampi, Napolitano (prima e seconda volta) quindi Mattarella: «Eh, chi voterò... ancora non c'è accordo dice - vedremo nelle prossime settimane se la politica arriverà a un'intesa al di là degli schieramenti per avere un nome a stragrande maggioranza. Altrimenti, come è già successo, si va in aula e nelle prime votazioni si da scheda bianca o si indica un candidato di bandiera, così per sondare il terreno e poter interloquire e verificare se si arriva ai due terzi necessari o basterà la maggioranza assoluta».
E chi voterebbe, invece? «Sono per la riconferma di Mattarella perché è stato un buon presidente, ha lavorato con serietà come ha sempre fatto nel corso della sua attività politica. Lo rivoterei per consentire a Draghi, che ha ridato credibilità all'Italia, di continuare nella sua azione governativa e dico di più, in questa e pure nella anche per prossima legislatura. Ci sono infrastrutture da realizzare, finanziamenti per i quali ci siamo battuti da spendere. Certo, anche Draghi è un ottimo nome per il Quirinale ma ho seri dubbi che qualcuno possa prendere il suo posto al governo in un momento di grande difficoltà come questo. Comunque è presto, vediamo, a me un Mattarella bis non dispiacerebbe».
Giovanni Del Giaccio
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