Sciolte le camere: assenze, voti e iniziative. Cosa hanno fatto i parlamentari ciociari

Sciolte le camere: assenze, voti e iniziative. Cosa hanno fatto i parlamentari ciociari
di Marco Barzelli
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Sabato 23 Luglio 2022, 09:18

Camere sciolte e nuove elezioni politiche fissate il 25 settembre. Termina così il mandato degli otto parlamentari che hanno rappresentato a vari livelli la provincia di Frosinone. Sei sono ciociari a tutti gli effetti: Ilaria Fontana ed Enrica Segneri (M5s), di Frosinone; l'ex pentastellato Luca Frusone, ormai nel partito di Di Maio (Insieme per il futuro), di Alatri; Gianfranco Rufa e Francesca Gerardi (Lega), nell'ordine di Veroli e Pontecorvo; Massimo Ruspandini (FdI), di Ceccano. A loro si aggiungono Francesco Zicchieri (Lega), nato ad Alatri ed eletto nel collegio frusinate ma residente da una vita a Terracina, e Claudio Mancini (Pd), originario di Pinicisco e figlio di Emilio, storico dirigente provinciale del Pci.

GLI INCARICHI

Vanno considerati gli incarichi ricevuti da Fontana e Frusone: l'una dal febbraio 2021 sottosegretaria alla transizione ecologica nel governo Draghi, l'altro dal novembre 2018 presidente della delegazione presso l'assemblea parlamentare della Nato. Lo stacanovista è il senatore leghista Rufa: 96.39% di presenze alle votazioni elettroniche. Le votazioni sono state 8.234 e lui è mancato appena 30 volte. Al contempo è stato anche membro della delegazione italiana all'assemblea del consiglio europeo. Segue il senatore Ruspandini (92.46%), ricordato anche per l'intervento in vista del consiglio europeo di ottobre 2021, così lungo che la presidente del senato Casellati gli ha staccato il microfono: «Non faccio il presidente dell'orologio». A scendere troviamo i deputati Segneri (74.56%), Gerardi (72.59%), Zicchieri (69.6%), Fontana (62.1%), Mancini (41.27%) e Frusone (31.55%). La più ribelle, invece, è stata la deputata Segneri, che ha votato per 119 volte in maniera diversa dai Cinque Stelle.

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L'ATTIVITÀ

Fontana (M5S) è prima firmataria di 2 disegni di legge, 2 mozioni, 5 interpellanze, 43 interrogazioni, 4 risoluzioni, 14 odg in assemblea e 56 emendamenti. Spicca per le proposte di legge su controllo delle emissioni odorigene e riduzione dei rifiuti tramite riparazione e reimpiego dei beni usati. L'unico voto ribelle è il no all'ormai emanata legge sulla libertà sindacale del personale di forze armate. Nelle vesti di sottosegretaria, prima all'ambiente con il ministro Costa e poi alla transizione ecologica con Cingolani, è la promotrice del tavolo istituito presso la Prefettura di Frosinone a seguito del commissariamento della bonifica del Sito di interesse nazionale (Sin) Bacino del fiume Sacco.
Rufa (Lega) è il principale artefice di 20 disegni di legge, 15 interrogazioni, 9 odg in assemblea e commissione. Su tutti ha presentato un disegno di legge, già approvato al Senato in testo unificato, per la destinazione del cinque per mille alle forze dell'ordine. È stato anche relatore dell'odierna legge sulla reintroduzione dell'educazione civica a scuola. Da approvare ancora al Senato, invece, la proposta istituzione della Giornata in memoria delle vittime degli stupri di guerra del 1943-1944. Ovvero le famigerate Marocchinate. Si è astenuto, contrariamente alla favorevole Lega, durante la votazione per la conversione del decreto energia.
Ruspandini (FdI) ha promosso 14 interrogazioni, 16 odg in assemblea e commissione, e 330 emendamenti.

Si ricorda soprattutto l'interrogazione rivolta a Palazzo Madama nel dicembre 2018 all'allora ministro dell'ambiente Sergio Costa a tutela della Valle del Sacco. La Procura di Frosinone, dopo le note e mediatiche schiumate nel fiume, aveva aperto un fascicolo per disastro ambientale plurimo. Sarà ricordato, però, anche e soprattutto come relatore di un disegno di legge presentato direttamente da Giorgia Meloni: l'ormai introdotto obbligo di installazione di dispositivi per prevenire l'abbandono di bambini nei veicoli chiusi. Ha votato 88 volte diversamente da Fratelli d'Italia. Nel maggio 2021 disse sì, mentre il partito diceva no, alle novità introdotte in materia di vaccinazione anti Covid, giustizia e concorsi pubblici. Non ha mai preso piede, per evitare uno scandalo diplomatico con il Marocco, la sua proposta di istituzione di una commissione d'inchiesta sulle Marocchinate.

I RIBELLI

Segneri (M5S) ha presentato un disegno di legge, un'interpellanza, 10 interrogazioni, 2 risoluzioni in commissione, 12 odg in assemblea e 5 emendamenti. All'esame del prossimo parlamento sarà la sua proposta di delega al governo per la conservazione del posto di lavoro per gli autonomi affetti da patologie oncologiche o altre malattie invalidanti. Ha cofirmato, tra gli altri, i disegni di legge per le pari opportunità tra uomo e donna in ambito lavorativo. Resta in mente soprattutto, però, uno dei suoi 119 voti ribelli: quello contro il Decreto Ucraina per l'invio delle armi. Quattro mesi fa, in segno di protesta, ha anche disertato la seduta parlamentare in cui intervenne il premier ucraino Zelenski.
Gerardi (Lega) ha dalla sua un disegno di legge, 2 interrogazioni e 21 odg in assemblea. Non ancora iniziato l'esame del ddl presentato nel novembre 2020. Si tratta dell'estensione delle prestazioni sanitarie e sociosanitarie, in favore delle vittime di reati intenzionali violenti. È stata, però, cofirmataria di due ddl già approvati: iscrizione contemporanea a due corsi di istruzione superiore e il pacchetto per semplificazione fiscale. Votò a favore, al contrario della Lega, delle misure urgenti decretate nel maggio 2020 per studi epidemiologici e statistiche sul Covid.
Frusone, malgrado oltre settemila missioni che lo fanno balzare all'ultimo posto per presenze, non ha fatto mancare iniziative legislative: un disegno di legge, un'interpellanza, 12 interrogazioni, 3 risoluzioni, 7 odg in assemblea e 8 emendamenti. L'interpellanza più nota, sottoscritta l'anno scorso anche dalla deputata Segneri e indirizzata al ministro della cultura Dario Franceschini. Si chiedevano quali fossero le iniziative per la tutela della Certosa di Trisulti. Il complesso del monastero è tornato alla collettività e ormai riaperto da otto mesi.
Francesco Zicchieri, uscito dalla Lega due mesi fa e appena entrato in Italia Viva, vanta la prima firma su 9 interrogazioni, 19 odg in assemblea e 9 emendamenti. Nell'aprile 2020 interrogò l'allora premier Conte e il ministro della salute Speranza sul non pervenuto maxi fornimento di mascherine anti Covid alla Regione Lazio. Ha poi cofirmato il ddl che ha portato alla delega al governo per il potenziamento dell'educazione motoria nella scuola primaria. Per quindici volte il suo voto e quello della Lega non sono stati gli stessi. È stato l'unico del Carroccio a votare a favore del disegno di legge contenente le nuove disposizioni sulla morte volontaria medicalmente assistita.
Claudio Mancini (Pd) è nativo del borgo di Picinisco. È il primo firmatario di un disegno di legge, 13 interrogazioni, 13 odg in assemblea e 128 emendamenti. In collaborazione con la pentastellata Segneri ha portato a casa il risultato migliore. Nel dicembre 2020, infatti, la Commissione Bilancio della Camera ha approvato il loro sinergico emendamento per istituire un fondo per il contrasto alla deindustrializzazione nei territori dell'ex Cassa del Mezzogiorno non rientranti nel classico sud. Anche la provincia di Frosinone, pertanto, può sfruttare i bandi destinati allo sviluppo del tessuto industriale e alla tutela dei lavoratori fragili.
Marco Barzelli
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