Ombrelloni a mollo, beffa in prima fila

Clienti che si rifiutano di pagare il saldo, stabilimenti costretti a togliere una o due file: ira da Latina a Terracina

Ombrelloni a mollo, beffa in prima fila
di Francesca Balestrieri
3 Minuti di Lettura
Giovedì 10 Agosto 2023, 18:12

A inizio stagione, anche a Latina, c'è chi ha fatto carte false e speso parecchio per garantirsi un ombrellone in prima fila per tutta la stagione. Risultato: in molti si sono trovati a mollo. Sta succedendo a Terracina, ma anche a Sabaudia e a Latina nei punti dove il mare è "entrato" di più mangiandosi tratti di arenile.

«Io ho dovuto rimborsare diversi clienti, circa 60, che avevano pagato ma che non hanno potuto usufruire dell'ombrellone perché il mare ha mangiato metri di spiaggia - racconta Gianluca Boldreghini dell'hotel Fogliano New Life - spero che ci si attivi subito per cambiare le cose perché Latina se lo merita. Il nostro litorale non ha niente da invidiare agli altri, ma dobbiamo essere in grado di sostenere il confronto. Dalla Regione ora ci aspettiamo un'azione forte per un rinascimento che non sia solo un palliativo, ma che possa durare negli anni, l'ultimo é stato fatto 3 anni fa, ma appunto, oggi siamo allo stesso punto se non peggio», spiega Boldreghini.
Ci sono clienti di alcuni stabilimenti che sono sul piede di guerra e minacciano di non pagare il saldo perché spesso e volentieri si ritrovano con il lettino nell'acqua. E' chiaro che bisogna intervenire, ma come? Il progetto presentato pochi giorni fa un Comune a Latina prevede um massiccio intevento con barriere frangiflutti, ma c'è chi continua invece a perorare la causa dei "tecnoreef", le barriere sotto la superficie dell'acqua e chi ancora preme per interventi morbidi prelevando la sabbia con la draga e riposizionandola dove serve.
Bisogna decidere e in fretta e probabilmente servirebbe un intervento complessivo da Latina a Terracina. E'proprio la città tirrenica il punto più colpito. «Dopo un rinascimento - scempio, fatto nel 2005, a Terracina ora ci ritroviamo non solo con una sabbia scura, molto diversa dalla nostra che invece è dorata, ma anche con moltissimi ciottoli che creano un disagio enorme ai bagnanti - spiega Felice Di Spigno imprenditore balneare di Terracina e già presidente Sib - quindi non solo la spiaggia sparisce, ma sta diventando tutta piena di ciottoli. Forse nessuno si è ancora reso conto che se continuiamo in questo modo qui il turismo non ci sarà più e ne risentiranno tutti. Spero che la Regione prenda provvedimenti seri e lo faccia il prima possibile perché altrimenti ci troveremo anche in estate con il mare che arriva in strada. Io quest'anno ho tolto altre due file di ombrelloni».
«Con questa erosione lavoriamo in spazi sempre più ridotti - spiega Gino Di Lello, imprenditore di Terracina che ha preso parte e ha parlato per tutti gli operatori della zona alla XII Commissione della Regione - con una importante carenza di servizi e senza la possibilità di programmare la stagione. Per questo in una dettagliata relazione ho spiegato tutte queste problematiche alla commissione regionale competente che si è svolta lo scorso 22 giugno chiedendo un intervento serio e immediato che non sia fatto, come sempre, con carattere di urgenza. Altrimenti si rischia di fare quanto successo già in passato con un rinascimento che ha cambiato lo stato morfologico della nostra zona. Servirebbe un intervento definitivo per la nostra zona con l'istallazione di barriere sommerse che possano tutelare il nostro mare. Altrimenti non so quanto potremmo resistere ancora».
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA