Dopo otto anni costellati di emozioni e imprese storiche come il titolo mondiale ottenuto il 13 maggio 2018 a Berlino nella Rad Race Fixed 42 (la bici a scatto fisso senza freni) la ciclista Giorgia Fraiegari ha annunciato sui canali social il suo addio al professionismo, lanciando anche qualche stilettata al mondo delle due ruote. Un lungo e meditato messaggio dopo un'attenta riflessione che testimonia tutta la sua amarezza.
“Mai avrei pensato di scrivere un post del genere ma per una volta voglio raccontarvi quello che provo - spiega la 26enne che vive a Latina - Ho sempre pensato che lo sport dovesse essere pulito, ricco di valori, che dovesse trasmettere quanto più c'è di positivo, invece in questi anni in cui ho praticato ciclismo ho scoperto che fondamentalmente è un mondo marcio, per niente meritocratico, pieno di opportunisti e di omertosi. Due giri d'Italia, l'E-bike, la kermesse di bici elettriche con le toscane della Kilocal-Selle che annoveravano il capitano lituano Edita Puinskait (due volte vincitrice del Giro, un Tour e un Mondiale) e Fabiana Luperini (cinque Giri d'Italia e tre Tour de France), tanti podi su strada e su pista. Una vita di sacrifici, una passione che l'ha coinvolta al 100%, anche grazie all'amore e alla vicinanza della sua famiglia: mamma Patrizia e papà Massimiliano, poliziotto in servizio alla Questura di Latina, che le ha trasmesso la passione. Da piccola ho provato anche ginnastica ritmica, nuoto, karate, pattinaggio in linea, poi a 14 anni ho iniziato con ciclocross e mountain bike e da lì è cambiato tutto”.
Il post sull'addio abbraccia anche altro. “Ad oggi ho dovuto prendere una scelta sofferta, ma consapevole, forse dettata dal fatto che ero ormai satura.
Il futuro è adesso? «L'anno prossimo farò l'allenatrice di una squadra femminile (seguirà le allieve ma con un occhio attento ai più piccolini, ndr) della Marco Pantani Official Team di Sezze, il club dedicato al Pirata che si occupa delle giovanili. Mi sto anche qualificando come direttore sportivo e spero nel 2022 di laurearmi in Scienze Motorie e specializzarmi sulla nutrizione per poter essere un domani una figura di riferimento per atleti e non solo».
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