Bar tabacchi e lido: i titolari vicini al clan colpiti da interdittive antimafia

Bar tabacchi e lido: i titolari vicini al clan colpiti da interdittive antimafia
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Lunedì 24 Aprile 2023, 12:06

Due interdittive antimafia emesse dalla prefettura di Latina e un'altra dalla prefettura di Napoli. Riguardano le società della famiglia Ciccarelli, originaria di Giuliano di Napoli e da anni stabilmente a Terracina dove sono proprietari di un bar tabacchi e di uno stabilimento balneare e sono molto conosciuti. I carabinieri del Nucleo invstigativo di Latina, guidato dal maggiore Antonio De Lise, però ha «rinvenuto elementi di mafiosità condivisi dal gruppo interforze antimafia nella riunione del 25 ottobre 2022 nei confronti di Ciccarelli Gianfranco in quanto collegato al Clan Mallardo» e per questo hanno avanzato alle due prefetture «la proposta di applicazione di informazioni interdittive antimafia» nei confronti della Carichi srl, avente sede legale a Terracina, della Kleos srl con sede a Terracina e della Naromi, con sede legale a Napoli ma sede operativa a Terracina. Le attività di queste società gravitano tutte intorno al lungomare di Terracina dove la famiglia gestisce sia il bar tabacchi, si lo stabilimento. Nell'ambito della procedura è stato chiesto anche al Comune di Terracina di avviare la revoca della concessione dello stabilimento balneare.
I rapporti della famiglia con il clan sono stati ricostruiti andando indietro di molti anni. «Gianfranco Ciccarelli risulta essere il dominus delle società intestate ai figli Giovanni Battista e Domenico» e più volte negli anni Novanta è stato controllato mentre era insieme a pregiudicati del calibro di Pasquale Granata alias "o' partigiano" affiliato al clan camorristico Mallardo e denunciato per associazione a delinquere finalizzata alla commissione i rapina aggravata. Non solo, nell'ambito di una inchiesta della Dda di Napoli un collaboratore di giustizia del clan dei casalesi durante un interrogatorio del 2008 raccontò che Giovambattista Ciccarelli aveva fatto da intermediario con il Mallardo.
Dalle interdittive emesse dalla Prefettura di Napoli emerge che i rapporti tra la famiglia Ciccarelli e il clan Mallardo si sono consolidati nell'arco di un trentennio. Un rapporto che viene definito granitico. Tra l'altro è emerso anche che la famiglia detiene quote di una società del settore rifiuti già colpita da altre interdittive antimafia con contestuale nomina di un commissario straordinario. Secondo la prefettura di Latina, guidata da Maurizio Falco, «gli elementi descritti considerati in modo unitario non ha Atomistico in conformità ai consolidati principi elaborati dalla giurisprudenza amministrativa con riferimento all'istituto dell'informativa prefettizia costituiscano chiari indici sintomatico-presuntivi dai quali appare deducibile e il pericolo di ingerenza da parte la criminalità organizzata». L'accertamento infatti ha delineato «un contesto familiare affaristico con assai probabili infiltrazioni mafiose», da cui discende «un concreto attuale pericolo di condizionamento mafioso» delle società della società sotto verifica. Adesso la parola passa aii titolari delle società che potranno ricorrere al Tar contro il provvedimento.
V.B.
 

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