Ingegneria, eccellenza a Latina: il laboratorio di analisi termiche

I laboratori ingegneria dei materiali UniRoma sede di Latina, il professor Jacopo Tirillò e il direttore "Netzsch" Daniele Rebecchi
di Francesca Balestrieri
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Venerdì 16 Giugno 2023, 13:07 - Ultimo aggiornamento: 13:29

E' stato inaugurato ieri alla Facoltà di Ingegneria del Polo Pontino di Sapienza un nuovo laboratorio, unico per l'Ateneo, di Analisi termica. I macchinari che gli studenti hanno a disposizione permetteranno di mettere in pratica quello che finora, in larga parte, hanno studiato in maniera teorica. E questo è un grande privilegio, significa che sta cambiando il modo di concepire lo studio. I ragazzi infatti si troveranno nel mondo del lavoro già preparati dal punto di vista pratico.

LA STRUMENTAZIONE

«Questo laboratorio permette di caratterizzare i materiali dal punto di vista termico e chimico e lo facciamo, come Sapienza, solo qui a Latina spiega il professore Jacopo Tirillò - La scelta non è stata casuale, nella sede pontina ci sono gli spazi adeguati per ospitare le strumentazioni e poi perché stiamo cercando di investire e creare a Latina un centro di eccellenza sui materiali, una scelta dettata dal fatto che qui c'è un indotto industriale che ci supporta. Abbiamo già attive molte collaborazioni con le aziende del territorio, quindi il coinvolgimento è a 360 gradi con gli studenti, sia nel percorso accademico, sia per la tesi, sia nel post laurea, ma anche dal punto di vista industriale che poi è quello che ci permette, con i finanziamenti, di far crescere i laboratori». Si tratta infatti dell'applicazione di vari metodi termoanalitici per la ricerca e sviluppo nel campo dei prodotti farmaceutici, dei polimeri e dei compositi, e dei materiali ceramici. Un laboratorio che lavora in sinergia con l'altro presente nella stessa sede, quello della creazione dei materiali, in molti casi composti da fibre naturali: «Abbiamo un'esperienza ventennale su materiali rivolti alla chiusura del ciclo produttivo. E tutto questo si integra alla perfezione con i nuovi corsi che stanno partendo nella Facoltà pontina di Ingegneria: sia dal punto di vista dell'ingegneria meccanica con la transazione verde, sia per la nuova magistrale green industrial engineering, sia per ambiente e territorio. Si sposa a pieno con i due percorsi di laurea del polo pontino», spiega Tirillò.

PENDOLARISMO

Un polo che sta diventando una eccellenza, tanto che si registra una sorta di «pendolarismo al contrario spiega il responsabile d'area, il professor Alessandro Corsini tanti studenti di ingegneria da Roma vengono a Latina per seguire alcuni corsi. Ed è anche da qui che parte il senso del protocollo firmato qualche giorno fa con Federlazio. I nostri studenti hanno la possibilità di studiare in un Ateneo al passo con i tempi e con strumentazioni importanti e complesse».
E queste strumentazioni, particolarmente costose, sono state in parte comprate con i fondi di Sapienza, in parte fornite in comodato d'uso dall'azienda tecnologica internazionale Netzsch ed è stato lo stesso direttore Daniele Rebecchi a spiegarne il motivo: «Investiamo sulla preparazione degli studenti perché in questo modo aumentiamo le loro competenze e lo facciamo perché normalmente quando andiamo all'interno delle società e laboratori troviamo personale che non conosce le tecniche analitiche nell'analisi termica per risolvere le problematiche. Quindi il concetto base è aumentare le competenze nell'università, i ragazzi al termine entrano nel mondo del lavoro con più facilità, sono molto più richiesti, ma soprattutto sanno come si studiano i materiali in modo pratico. Netzsch ha emanato un manifesto dove si impegna a formare i tecnici delle aziende per aumentare le competenze e per portare questa conoscenza nel tessuto industriale».
Ma come funziona questa collaborazione? «È una collaborazione applicativa - spiega Rebecchi - significa che alcune macchine vengono acquistate, altre le diamo in comodato e basandoci su queste tecniche, i ragazzi possono pubblicare articoli, fare ricerche o perfino usare i nostri laboratori in Germania e creare momenti di condivisione del sapere. Questa collaborazione scientifica deve aiutare a produrre contenuti e aumentare le competenze sia degli studenti e di conseguenza anche del tessuto industriale».
Francesca Balestrieri
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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