Vaticano, ora i veleni si spostano al Sinodo

Vaticano, ora i veleni si spostano al Sinodo
di Franca Giansoldati
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Giovedì 22 Ottobre 2015, 23:54 - Ultimo aggiornamento: 23 Ottobre, 14:52

CITTA' DEL VATICANO Una volta appurato e chiarito che Francesco gode di ottima salute, i 270 padri sinodali si sono rimessi al lavoro per coprire l'ultimo miglio. Il rush finale, sabato pomeriggio, prevede la votazione del documento di sintesi, capitolo per capitolo. I numeri non lasceranno spazio a troppe speculazioni sul fatto che la spaccatura esiste eccome. Le tre settimane di dibattiti anche se sono volate cominciano a farsi sentire, tanto che c'è chi confessa apertamente di non vedere l’ora di tornare a casa, naturalmente senza nulla togliere alla bella esperienza.

CENCELLI

Ieri pomeriggio, dopo l’annuncio del Papa di accorpare tre pontifici consigli (laici, famiglia, vita) per creare un unico dicastero, è stato persino rispolverato il Manuale Cencelli.

Sono stati eletti altri quattro membri della commissione incaricata di controllare che il testo finale rispecchi effettivamente le sfumature emerse nei dibattiti. Due conservatori e due aperturisti: il cardinale Sarah e l’americano monsignor Chaput e i cardinali Tagle e Schoenborn. Ognuno garanzia e punto di riferimento per il proprio schieramento.

Naturalmente il documento finale ha solo un valore consultivo, eppure resta una piattaforma importante per essere utilizzata dal Papa come base per la stesura della Esortazione post sinodale. Sul tappeto, ovviamente, restano ancora aperti (e irrisolti) diversi problemi. Un nodo emblematico è rappresentato dalla questione dei divorziati risposati, quella che in queste settimane ha infiammato di più gli animi. La parte dei conservatori continua a insistere che non vi potrà essere nessuna apertura a tal riguardo. Il gruppo di lingua tedesca è più possibilista a una mediazione.

L’INTERVENTO

Il Papa per calmare le acque è stato persino costretto a scendere in campo personalmente per rassicurare che la Chiesa non subirà scossoni. La maggioranza dei padri sinodali teme terremoti. Eppure, una soluzione va trovata, anche perchè la minoranza aperturista da questo Sinodo qualche novità la aspetta, soprattutto per dare risposte concrete ai fedeli. In questi giorni a Bergoglio però è stato consegnato un parere canonico (riservato) assai importante perché potrebbe sciogliere parecchi nodi. E trovare la via.

Padre Ghirlanda, gesuita, ex rettore della Gregoriana nonché uno dei massimi canonisti, si è concentrato sul concetto di indissolubilità del matrimonio e sullo stato di peccato in cui si ritrovano i divorziati risposati. Ecco cosa scrive: «I divorziati risposati che sono impegnati in una convivenza di vera famiglia, sono profondamente diversi dai rapporti occasionali o da una semplice convivenza; secondo l'impegno di stabilità non potrebbero allora essere considerati sì peccati, in quanto posti fuori dal matrimonio, ma peccati veniali».

Questa sembrerebbe una soluzione. Se il cardinale Gracias, insiste che «non vuole cambi nella dottrina», l'arcivescovo di Los Angeles, Gomez, commenta ottimista che si lavorerà «per trovare insieme nuove vie». Aggiungendo, a corredo, che la «falsa notizia della malattia non è riuscita nell'intento di inquinare il clima». Sull’argomento l'Osservatore intravede dietro la pubblicazione della bufala sulla salute papale una inquietante regia. «Il momento scelto rivela l'intento manipolatorio».

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