Paolo Genovese ambienterà invece a New York Il primo giorno della mia vita, la sua nuova storia corale, Paolo Virzì dirigerà (in inglese) Notti magiche, Giuseppe Tornatore ha in programma un nuovo film poi una serie sui Beati Paoli, Gabriele Muccino è pronto a tornare sul set con una commedia amara scritta in tandem con Genovese, Stefano Sollima gira in America l’action movie Soldado, Marco Giallini e Claudio Santamaria faranno coppia nella commedia Rimetti a noi i nostri debiti. E diventerà una serie tv Colt, la mitica sceneggiatura inedita di Sergio Leone (ma nasceranno serie anche dai film Immaturi e Tutta colpa di Freud), mentre sbarcherà a teatro con Sabrina Ferilli Perfetti sconosciuti, campione d’incassi della stagione.
Dietro a questi progetti, e a tanti altri ancora (oltre 30 per il 2017-18), c’è Leone Film Group, la società amministrata da Raffaella Leone con il fratello Andrea. Tre anni fa la quotazione in Borsa ha impresso all’azienda dei figli del grande Sergio un’accelerazione che oggi ne fa un ”player” di primo piano sulla scena cinematografica italiana e internazionale. Sia nella produzione, sia nella distribuzione. «Crediamo nel cinema per passione personale e tradizione di famiglia», spiega Raffaella, «e puntiamo con convinzione su quello italiano: ha una grande potenzialità, ma per esprimerla pienamente e conquistare i mercati del mondo intero i nostri film devono essere girati in inglese. Lo hanno capito Tornatore, Muccino, Virzì, Sorrentino, in Francia Besson. Il cinema europeo, se non vuole rimanere confinato in una nicchia, deve internazionalizzarsi».
STRATEGIE
Bella, determinata e competente, affiancata dai figli Francesco e Federico Polimanti («la terza generazione dei Leone»), Raffaella racconta strategie e programmi della società che Spielberg ha voluto come partner nella produzione del suo nuovo film girato in Italia. Il 30 dicembre Leone Film Group distribuirà invece con Medusa l’ultimo lavoro diretto dal maestro americano, Il GGG - Il Grande Gigante Gentile, poi Omicidio all’italiana di Maccio Capatonda. E con RaiCinema manderà nelle sale a gennaio il musical in odore di Oscar La La Land, quindi Suburbicon di George Clooney, il kolossal fantascientifico di Besson Valerian e la città dei mille pianeti, Power Rangers.
Non è una novità: sono usciti in sinergia proprio con i due storici poli cinematografici italiani i recenti successi di Leone Film Group come Il lupo di Wall Street, The Hateful Eight, Perfetti sconosciuti, La pazza gioia, La ragazza del treno. «Anche a Hollywood, le alleanze con le principali società del settore sono alla base del nostro lavoro», spiega Raffaella. In Italia Leone Film Group ha acquisito Lotus Production facendone il suo ”braccio” esecutivo e ha accolto di recente l’ingresso in azienda di Maite Bulgari, già attiva nelle produzioni tv.
Cosa pensa di aver ereditato dal grande Sergio? «La passione per il lavoro e il rigore professionale. Papà, che a casa viveva secondo ritmi conviviali, molto romani, sul set si trasformava e diventata uno stakanovista», sorride la signora Leone. Reduce dal Los Angeles Film Market, «dove abbiamo avuto la soddisfazione», racconta, «di constatare la credibilità di cui gode ormai il nostro gruppo», Raffaella è convinta che la nuova legge sul cinema darà slancio all’industria e confessa un sogno: «Vorrei produrre un film di Clint Eastwood: venne lanciato come attore proprio da mio padre e non l’ha mai dimenticato».
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