Secondo il piano originario, lo Snark avrebbe dovuto avere una linea di galleggiamento di dodici metri. Ma poi abbiamo scoperto che non ci sarebbe stato spazio per il bagno, perciò l’abbiamo allungato a tredici e mezzo. Nel punto più largo tocca i cinque metri. È senza tuga e senza stiva. La punta di prua è lunga quasi due metri e il ponte non ha altre interruzioni a parte due scale e una botola a prua. Il fatto che non ci sia la tuga a interrompere la linea del ponte ci farà sentire più al sicuro nel caso che una tempesta scaraventi a bordo tonnellate d’acqua. Il pozzetto di poppa ampio e spazioso, sottocoperta, con la battagliola alta e autosvuotante renderà più confortevoli le giornate e le notti in caso di maltempo.
IL MESTIERE
Prevediamo di fare un sacco di acque interne. Lo Snark è abbastanza piccolo per questo. Quando ci si addentra nelle acque interne, giù le vele e via al motore. Ci sono i canali della Cina, e il fiume Yang-Tse. Ci passeremo mesi, se il governo ci concede il permesso. Questo potrà essere uno degli ostacoli per viaggiare nell’interno: i permessi governativi. Ma se otterremo il permesso, in pratica non ci saranno limiti ai percorsi interni che potremo fare. IL PERCORSO
Arrivati al Nilo, caspita, potremo risalirlo. Potremo risalire il Danubio fino a Vienna, il Tamigi fino a Londra, e anche la Senna fino a Parigi per ormeggiarci davanti al Quartiere Latino, prua a Notre Dame e poppa puntata verso la Morgue. Potremo lasciare il Mediterraneo e risalire il Rodano fino a Lione, e da lì percorrere la Saona fino alla Marna attraverso il Canale di Borgogna, e dalla Marna infilare la Senna e sfociare insieme a lei a Le Havre. Una volta attraversato l’Atlantico e raggiunti gli Stati Uniti potremo inoltrarci nell’Hudson, passare l’Erie, attraversare i Grandi Laghi, lasciare il Lago Michigan a Chicago, arrivare al Mississippi tramite l’Illinois (...).
Quelli che costruiscono case spesso sono dolorosamente confusi; ma a quelli che trovano lo stress divertente consiglierei di costruire una barca come lo Snark.
Pensate solo, per un attimo, al problema dei particolari. Prendiamo il motore. Quale tipo va meglio? Due tempi? Tre tempi? Quattro tempi? (...) E poi, quando finalmente abbiamo risolto, qualcuno chiede: “Che succede se si rompe il motore?”. E lì crolliamo. Ci sono le luci laterali, la luce per la chiesuola della bussola, e la luce dell’ancora. Da queste dipendono le nostre stesse vite. Perciò dovremo anche attrezzare la barca con i lumi a petrolio.
(...) E quando è tutto deciso si arriva al cuoco e all’addetto alle cabine per scatenare un incubo di possibilità. È una barca piccola, e vivremo a stretto contatto. I problemi con le domestiche sulla terraferma impallidiscono al confronto. Abbiamo scelto un ragazzo per le cabine, comunque, e con questo i nostri problemi si sono alleggeriti di molto. Solo che poi il ragazzo si è innamorato e ha rinunciato all’incarico. (...)
C’è però ancora un aspetto sciagurato e sconcertante del viaggio sullo Snark. Roscoe, che sarà il mio copilota, è un seguace di tal Cyrus R. Teed. Ora, questo Cyrus R. Teed segue una cosmologia diversa da quella generalmente accreditata, e Roscoe ne condivide le opinioni. Pertanto è convinto che la superficie della terra sia concava, e che noi viviamo all’interno di una sfera vuota. Così, pur navigando sulla stessa barca, lo Snark, Roscoe viaggerà attorno al mondo dall’interno, mentre io lo circumnavigherò dall’esterno. Ma di questo vi dirò meglio in seguito. Scommetto che arriveremo a pensarla allo stesso modo, prima della fine del viaggio. Sono convinto che riuscirò a convertirlo all’idea di viaggiare all’esterno, mentre lui è altrettanto sicuro che, prima del nostro rientro a San Francisco, io sarò all’interno della terra. Come pensi di farmi attraversare la crosta terrestre, non ne ho idea, ma Roscoe è uno che sa il fatto suo.
(dal volume Le strade dell’uomo edito da Contrasto)
© RIPRODUZIONE RISERVATA