Facebook, megafono globale: compie 12 anni e raggiunge 1,6 miliardi di utenti

Facebook, megafono globale: compie 12 anni e raggiunge 1,6 miliardi di utenti
di Flavio Pompetti
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Venerdì 5 Febbraio 2016, 00:08 - Ultimo aggiornamento: 21:53
NEW YORK La famiglia globale di Facebook compie 12 anni. A ricordarlo ieri è stato lo stesso sito che ha offerto in regalo ai suoi utenti un album di foto, scelte da un logaritmo tra le tante che ognuno di loro ha pubblicato sulla pagina personale nel corso degli anni. Chi ha gradito l'offerta doveva solo approvare la distribuzione e autorizzare gli “amici” a sfogliarlo con tutta la calma possibile. Già, perché a questo punto con 1,6 miliardi di clienti collegati ogni mese al paese virtuale più grande del mondo, l'obiettivo dell'azienda di Zuckerberg non è più allargare la base dei consumatori, ma allungare il tempo che ognuno passa sul social network, e moltiplicare così gli introiti pubblicitari oltre la soglia dei 17,9 miliardi di dollari che hanno chiuso il 2015.
In termini di capitalizzazione, ognuno degli utenti vale circa 200 dollari per le casse dell'azienda, stando alla valutazione di borsa che ieri poneva a 315 miliardi di dollari la ricchezza dell'azienda. È stato calcolato che ogni 'amico' produce almeno 3,73 dollari l'anno di profitto, mentre passa minuti copiosi della sua giornata a sfogliare le pagine di Facebook. Se quel tempo fosse monetizzato, visto che spesso è sottratto alle ore di lavoro, equivarrebbe alla perdita giornaliera di 3.500 miliardi di dollari.

DISTANZE
Facebook ha accorciato le distanze tra noi mortali non solo a livello affettivo e di comunicazione, ma persino nei campi più profondi della sociologia e della semiotica. Prima della sua comparsa eravamo legati al concetto arcaico (espresso dallo scrittore svedese Frigyes Karinthy nel 1929) che l'intera umanità fosse misurabile con sei gradi di separazione: basta individuare in modo corretto queste sei persone e collegarle tra loro, e si arriva a stabilire un rapporto tra due perfetti sconosciuti. Oggi quella distanza non è più solo teorica, e le misurazioni su Facebook ci dicono che si è accorciata a 3,54 gradi. La tela dei contatti virtuali ci ha reso più vicini, e più consapevoli dell'esistenza reciproca.
 
FAMIGLIA
Se vogliamo ancora pensare a questa larga fetta di umanità come una singola famiglia, come invita spesso a fare lo stesso sito, bisogna riconoscere che è rimasta una famiglia di forte impronta patriarcale, caratteristica inevitabile dal momento che il suo fondatore è ha ancora uno stretto controllo del capitale azionario e delle maggiori decisioni strategiche. Basta guardare ai principi morali che la regolano: niente nudità, violenza o linguaggio che esprima sentimenti di odio tra gli amici. La vendita di droghe leggere è vietata su tutto il territorio americano, anche negli stati nei quali il possesso è stato da tempo depenalizzato. La settimana scorsa è stata vietata la vendita privata di armi tra gli utenti, proprio mentre Zuckenberg è impegnato nella campagna nazionale che parte dalla casa Bianca per arginarne la diffusione negli Usa. Lunedì dalle pagine di Facebook dello stato del New Jersey sono spariti tutti i riferimenti alla marijuana medica, che pure è legalizzata ormai in 21 degli stati americani.

Questi dettagli sembrano ricalcare il profilo personale del primo tra gli amici di Facebook: Mark, il quale infatti sta dietro ognuno di questi interventi censori. Meno comprensibile è chi abbia deciso di cancellare le pagine sulle corride dei tori in Spagna (decisione più tardi ritirata), o chi abbia cassato l'anno scorso i commenti critici nei confronti della rivista Charlie Ebdo che una utente turca aveva espresso dopo la strage di Parigi. L'ultima conferma dell'impronta che il padre fondatore continua a lasciare sulla sua creatura e l'immensa popolarità che negli ultimi tempi è venuta a premiare l'apparizione della "Motherhood Challenge", l'invito lanciato alle puerpere di mostrarsi in compagnia dei neonati con delle foto che esprimano la qualità del rapporto, e l'orgoglio di essere madre. La campagna ha raccolto l'adesione entusiasta di moltissime donne, e come era prevedibile ha attirato anche i commenti irati di tante altre che hanno rifiutato la maternità. Sarà pura coincidenza che tanto dibattito sia arrivato proprio oggi, quando Zuckerberg è appena tornato al lavoro dopo il permesso di paternità? 
 
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