In termini di capitalizzazione, ognuno degli utenti vale circa 200 dollari per le casse dell'azienda, stando alla valutazione di borsa che ieri poneva a 315 miliardi di dollari la ricchezza dell'azienda. È stato calcolato che ogni 'amico' produce almeno 3,73 dollari l'anno di profitto, mentre passa minuti copiosi della sua giornata a sfogliare le pagine di Facebook. Se quel tempo fosse monetizzato, visto che spesso è sottratto alle ore di lavoro, equivarrebbe alla perdita giornaliera di 3.500 miliardi di dollari.
DISTANZE
Facebook ha accorciato le distanze tra noi mortali non solo a livello affettivo e di comunicazione, ma persino nei campi più profondi della sociologia e della semiotica. Prima della sua comparsa eravamo legati al concetto arcaico (espresso dallo scrittore svedese Frigyes Karinthy nel 1929) che l'intera umanità fosse misurabile con sei gradi di separazione: basta individuare in modo corretto queste sei persone e collegarle tra loro, e si arriva a stabilire un rapporto tra due perfetti sconosciuti. Oggi quella distanza non è più solo teorica, e le misurazioni su Facebook ci dicono che si è accorciata a 3,54 gradi. La tela dei contatti virtuali ci ha reso più vicini, e più consapevoli dell'esistenza reciproca.
FAMIGLIA
Se vogliamo ancora pensare a questa larga fetta di umanità come una singola famiglia, come invita spesso a fare lo stesso sito, bisogna riconoscere che è rimasta una famiglia di forte impronta patriarcale, caratteristica inevitabile dal momento che il suo fondatore è ha ancora uno stretto controllo del capitale azionario e delle maggiori decisioni strategiche. Basta guardare ai principi morali che la regolano: niente nudità, violenza o linguaggio che esprima sentimenti di odio tra gli amici. La vendita di droghe leggere è vietata su tutto il territorio americano, anche negli stati nei quali il possesso è stato da tempo depenalizzato. La settimana scorsa è stata vietata la vendita privata di armi tra gli utenti, proprio mentre Zuckenberg è impegnato nella campagna nazionale che parte dalla casa Bianca per arginarne la diffusione negli Usa. Lunedì dalle pagine di Facebook dello stato del New Jersey sono spariti tutti i riferimenti alla marijuana medica, che pure è legalizzata ormai in 21 degli stati americani.
Questi dettagli sembrano ricalcare il profilo personale del primo tra gli amici di Facebook: Mark, il quale infatti sta dietro ognuno di questi interventi censori. Meno comprensibile è chi abbia deciso di cancellare le pagine sulle corride dei tori in Spagna (decisione più tardi ritirata), o chi abbia cassato l'anno scorso i commenti critici nei confronti della rivista Charlie Ebdo che una utente turca aveva espresso dopo la strage di Parigi. L'ultima conferma dell'impronta che il padre fondatore continua a lasciare sulla sua creatura e l'immensa popolarità che negli ultimi tempi è venuta a premiare l'apparizione della "Motherhood Challenge", l'invito lanciato alle puerpere di mostrarsi in compagnia dei neonati con delle foto che esprimano la qualità del rapporto, e l'orgoglio di essere madre. La campagna ha raccolto l'adesione entusiasta di moltissime donne, e come era prevedibile ha attirato anche i commenti irati di tante altre che hanno rifiutato la maternità. Sarà pura coincidenza che tanto dibattito sia arrivato proprio oggi, quando Zuckerberg è appena tornato al lavoro dopo il permesso di paternità?
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