Debiti, la mossa del governo: quattro saggi per controllare

Debiti, la mossa del governo: quattro saggi per controllare
di Fabio Rossi
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Martedì 9 Giugno 2015, 23:11 - Ultimo aggiornamento: 10 Giugno, 00:13
Il governo mette sotto osservazione i debiti del Campidoglio, con una commissione che dovrà «monitorare tempi e modalità di attuazione» del piano di rientro del Comune di Roma. La novità, contenuta nel decreto sugli enti locali che dovrebbe essere approvato domani dal Consiglio dei ministri, è una sorta di contrappeso alla concessione di fondi - 200 milioni per l’anno in corso e altrettanti per il 2016 - destinati a finanziare le spese per il Giubileo straordinario indetto da papa Francesco.

Non si tratterà di soldi “veri”, però, ma di anticipazioni concesse dalla gestione commissariale del debito pregresso, guidata da Massimo Varazzani, che dal 2008 sta colmando una voragine di oltre 10 miliardi di euro formatasi, nel corso del tempo, nelle casse di Palazzo Senatorio. Per organizzare e gestire l’Anno santo sarà quindi a disposizione una cifra totale di quattrocento milioni in un biennio, ai quali se ne aggiungeranno altri 90 derivati dalla vendita di una parte del patrimonio immobiliare del Comune.



PALAZZO CHIGI

La soluzione individuata da Palazzo Chigi, però, non sarà concessa al Campidoglio senza contropartita. La gestione commissariale era stata già utilizzata in passato come soluzione in extremis per far quadrare i conti: come nel 2013, quando il bilancio di previsione fu approvato in extremis proprio ricorrendo a questa soluzione. Il Governo ha quindi deciso di mettere i paletti, anche per evitare di esporre il fianco ad attacchi politici, sempre molto probabili quando si tratta di fare concessioni economiche alla Capitale. La commissione di controllo sul debito dell’amministrazione capitolina, incaricata di vigilare su tempi e modi del piano di rientro, sarà istituita presso la Presidenza del consiglio. A formarla, secondo l’ultima bozza del decreto, sarebbero un rappresentante di Palazzo Chigi (con funzioni di presidenza), due esponenti del ministero dell’Economia, uno del Viminale e un altro del Campidoglio. Insomma, si tratterebbe di un organo con quattro componenti scelti dal Governo e uno dal Comune: per l’esecutivo è un modo per blindare il prosieguo dell’azione di risanamento, evitando in futuro altre deviazioni rispetto alla strada maestra.



TASSE AEROPORTUALI

Il decreto sugli enti locali prevede anche soldi cash per velocizzare il piano di rientro, visti i continui stop and go dovuti a urgenze finanziarie. Questi soldi, a partire dal 2017, che arriveranno dalle tasche dei viaggiatori che utilizzano gli aeroporti di Fiumicino e Ciampino. Per finanziare il piano del rientro del debito è previsto infatti il raddoppio, da 1 a 2 euro dei diritti d’imbarco per i passeggeri degli aerei in partenza dalla Città eterna. Non si tratta della prima misura di tipo fiscale che viene adottata per ridurre il buco nelle casse di Palazzo Senatorio. A Roma, infatti, si paga da anni l’addizionale comunale Irpef più alta d’Italia (il 9 per mille): di quest’aliquota prelevata dai redditi quasi la metà (il 4 per mille) serve proprio a questo scopo.

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