Coronavirus: Patto sospeso, flessibilità all’Italia. La Germania: 550 miliardi anticrisi

Patto sospeso, flessibilità all’Italia. La Germania: 550 miliardi anticrisi
di Luca Cifoni
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Sabato 14 Marzo 2020, 00:46 - Ultimo aggiornamento: 11:32

Valdis Dombrovskis, il vicepresidente lettone della commissione a cui - per indole e per funzione ricoperta - spettava in passato il ruolo di custode dell’ortodossia, può anche dire che non c’è una vera e propria sospensione del Patto di Stabilità. Ma la strada indicata ieri dall’esecutivo europeo di fronte alla crisi senza precedenti indotta dal coronavirus è quella della massima flessibilità non solo sul fronte degli obiettivi di bilancio ma anche di quello degli aiuti di Stato, necessari in questa fase anche per sostenere il sistema bancario e l’intera economia in ginocchio. Con Dombrovskis ad annunciare il pacchetto c’erano la presidente Ursula von der Leyen e l’altra vice, Margrethe Vestager, che si occupa appunto di concorrenza e aiuti di Stato.

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Di fatto l’Unione europea fa un enorme passo avanti anticipando la disponibilità a far scattare una clausola che è effettivamente contenuta nel testo del Trattati, ma che finora non è mai stata utilizzata. Si tratta quella che prevede il venir meno dell’obbligo di convergenza verso gli obiettivi di bilancio in caso di una severa recessione europea. Dunque qualcosa di più e di più generale della clausola per gli eventi eccezionali, che permette - come ha ricordato Dombrovskis - ai vari governi di non computare nel deficit le spese provocate da circostanze al di fuori del loro controllo, come ad esempio le catastrofi naturali. Il caso della crisi globale non era mai stato invocato in precedenza, nemmeno in seguito alla grande recessione iniziata nel 2008: questa volta, se necessario, il passaggio in più sarà fatto.

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SITUAZIONE SIMILE
L’Italia è chiaramente la prima destinataria della flessibilità generalizzata annunciata dalla Commissione; ma visto come il contagio si sta allargando in tutto il continente altri Paesi si troveranno presto in una situazione simile, con la necessità di rendere disponibili somme ingenti per l’emergenza. Lo ha detto molto chiaramente anche la presidente von der Leyen: «Siamo pronti ad aiutare l’Italia con tutto quello di cui ha bisogno, in questo momento è colpita severamente dal virus, il prossimo potrebbe essere un altro Stato membro».
 



La differenza sta semmai nel fardello del debito pubblico al 135 per cento del Pil che è una caratteristica specifica del nostro Paese (a parte il caso greco che è a sé). Un allargamento anche di molti punti di questo rapporto non farebbe certo scattare nessuna censura europea ma potrebbe sulla carta ingenerare sfiducia negli investitori. E qui dovrebbe entrare in gioco la Banca centrale europea. Il messaggio sbagliato dato giovedì da Christine Lagarde ha portato un’ondata di panico sui mercati finanziari, ma la successiva correzione di rotta ha contribuito ieri a rasserenare gli animi. Con una mossa in qualche modo inusuale è intervenuto anche Ignazio Visco, che come governatore della Banca d’Italia siede nel Consiglio direttivo di Francoforte. In un’intervista a Bloomberg, Visco ha definito adeguate le misure messe in campo dalla Bce, derubricando ad errore di comunicazione il passo falso di Lagarde. Intanto si muove anche la Germania, per le proprie imprese. La KfW (banca pubblica in qualche modo equivalente della nostra Cassa Depositi e Prestiti) è pronta a garantire credito fino a 550 miliardi per assicurare ka necessaria liquidità. Una mossa di sicuro impatto, anche se non si tratta di un impegno diretto del bilancio federale. Nel caso italiano invece i 20 miliardi annunciati andranno direttamente ad incrementare il deficit.

L’altro ambito in cui si dovrà manifestare in pieno la solidarietà europea è quello degli aiuti di Stato. La Vestager si è detta pronta a rispondere alle richieste in 24 ore e il sottinteso è che saranno esaminate con occhio diverso. I settori in cui sarà applicato questo nuovo orientamento sono vari, da quello delle piccole e medie imprese bisognose di risarcimenti alle stesse banche fino al trasporto aereo, che è una delle primi vittime dello tsunami economico che si è scatenato. Anche Alitalia potrà essere sostenuta e le contestazioni precedenti al disastro di queste settimane saranno rimandate a tempi migliori.
 

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