Tra i provvedimenti allo studio figura l'esclusione dal calcolo del deficit di tutte le misure per contenere e contrastare l'epidemia di Covid-19, di quelle per il sistema sanitario e per sostenere imprese, regioni e lavoratori. E in caso di crescita negativa o crollo delle attività, gli sforzi di bilancio richiesti ai Paesi si adatteranno alla situazione specifica dell'economia che si è creata in conseguenza dell'epidemia.
In sostanza, alla base delle nuove linee guida vi è la considerazione che tutta la spesa che i Governi dirotteranno per aiutare i settori più colpiti dalla crisi sarà considerata legata a circostanze eccezionali, e quindi non calcolata ai fini del deficit perché coperta dalla flessibilità. Finiranno, dunque, fuori dal calcolo non soltanto le spese una tantum, che venivano scomputate anche prima, ma anche quelle strutturali. Se approvate, agli Stati membri verrà quindi consentito di deviare temporaneamente dai target di bilancio fissati dalle raccomandazioni, per tutte le spese si sostegno all'economia e al sistema sanitario. Di fatto, quindi, spiegano fonti Ue, le raccomandazioni Ue esistenti non si applicheranno perché verrà presa in considerazione la situazione specifica di ogni Paese.
(Foto: Cristof Echard - © Unione Europea)
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