Ucraina, gli italiani nel Paese: «Abbiamo paura, qui se ne parla dappertutto»

Tra angosce e risentimenti, la crisi nel cuore dell'Europa tiene con il fiato sospeso anche i cittadini italiani - circa duemila - che vivono nel Paese

Ucraina, gli italiani nel Paese: «Abbiamo paura, qui se ne parla dappertutto»
di Alessandro Strabioli
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Sabato 12 Febbraio 2022, 18:52 - Ultimo aggiornamento: 21 Febbraio, 21:59

Nella crisi ucraina oramai le forze in campo hanno le dimensioni da conflitto su vasta scala potenzialmente devastante: alle porte del Paese stazionano da giorni più di centomila soldati russi, mentre nelle ultime settimane in Polonia e in Romania sono state inviate migliaia di truppe americane. Oltre trenta navi si sono mosse da Sebastopoli e Novorossijsk in una gigantesca e spaventosa esercitazione militare lanciata da Mosca nel Mar Nero. È da dicembre poi che anche le acque del Mediterraneo si muovono turbinose, agitate da venti di una guerra che sta paralizzando il nostro continente. «Ho una paura tremenda. Spero tanto che i diplomatici si accordino. Sono a Lviv», scrive Natalia in un post. Tra agoscia e risentimenti, la crisi in atto nel cuore dell'Europa tiene con il fiato sospeso anche i cittadini italiani - circa duemila - che, per diverse ragioni, vivono e lavorano in Ucraina. 

Ucraina, gli italiani nel Paese: «Siamo preoccupati»

«Qui se ne parla.

Dappertutto. Ma in toni meno allarmati. Le ragioni mi sembrano chiare: da una parte non si vuole mostrare il fianco all'invasore e quindi ostentare un po' di tranquillità, dall'altra l'economia ucraina ha dannatamente bisogno dell'imprenditoria estera, per cui non vogliono farci scappare. In terzo luogo adesso, stressare eccessivamente la situazione sotto gli occhi di tutti significherebbe anche chiudere ulteriormente le già strettissime porte di diplomazia e dialogo. Detto questo, qui nella Capitale è tutto tranquillo. Siamo preoccupati e pronti a difenderci se arriveranno a Kyiv, ma per il resto è un normale inverno ucraino». Sono le parole dell'imprenditore italiano Alberto De Marco, che da sei anni vive e lavora a Kiev dove si occupa di cooperazione finanziaria internazionale e business design.

 

«Anche in Germania siamo molto preoccupati di quello che sta succedendo. Ho sentito un amico che vive a Londra e anche in Inghilterra parlano di una guerra imminente», commenta invece Elia. «Ho la mia fidanzata in Ucraina e mi dice che questa storia va avanti da 8 anni. Per questo lei è tranquilla, ma ho un amico a Lviv e lui è ucraino, che mi dice d'esser preoccupato. Sinceramente se dovesse scoppiare la guerra, come farebbero gli ucraini?», scrive Danilo.

Non ha nessuna intenzione di rientrare in Italia l'interprete romano Marco Cirulli, che da 15 anni vive a Kharkiv, a 30 chilometri dal confine russo. «Sono informato» dell'avviso diramato dall'Unità di crisi del ministero degli Esteri per il rimpatrio degli italiani, dice ad Adnkronos, ma «la Farnesina agisce di conseguenza alle misure di altri Paesi». E siccome «in città non ci sono cambiamenti» esclude un ritorno in Italia perché «qui ho la mia famiglia, mia moglie, i nostri animali. Il lavoro». Inoltre, riferendosi ai russi, dice che «nessuno ha idea dei loro piani reali. Se sia un bluff, se abbiano reali intenzioni o se vogliano usare una leva per fare pressioni».

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