Tag Heuer, Patrick Dempsey è ambassador del marchio: «Orologi e auto? Opere d'arte»

Tag Heuer, Patrick Dempsey è ambaddador del marchio: «Orologi e auto? Opere d'arte»
di Paolo Gobbi
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Martedì 15 Giugno 2021, 15:22 - Ultimo aggiornamento: 18:38

Dai set cinematografici alle piste, Patrick Dempsey è un rubacuori e un campione di velocità. Insieme al suo team ha preso parte alla Rolex 24 at Daytona, ha affrontato la Score Baja 1000, l'estenuante rally raid messicano e poi ha puntato alla 24 Ore di Le Mans, anche se ormai ha deciso di lasciare il posto di guida per dedicare più tempo alla famiglia. Lo abbiamo incontrato a Roma durante il Gran Premio di Formula E.

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Le piace la Città Eterna?


«Amo Roma, è interessante tornare, passeggiare per le sue vie e vederla vuota rispetto al passato.

La situazione mi fa riflettere sul momento storico che stiamo vivendo: apprezziamo di più quello che abbiamo, come se ci accorgessimo solo ora che il tempo è davvero prezioso. Ogni volta che arrivo a Roma mi sembra di essere a casa e mi sento a mio agio, adoro lavorare qui e amo la storia di questa città».


Steve McQueen nel film Le Mans indossava un Monaco, lei è un testimonial TAG Heuer: si sente il suo successore?


«In un certo senso per quanto riguarda le corse, sì. Tutti noi che siamo immersi in questo mondo, lo amiamo in quanto ha incarnato la passione per le gare automobilistiche. Se fossi riuscito a incontrarlo in passato, avremmo sicuramente parlato di automobili, corse e velocità. È stato un uomo fantastico, una vera icona».


Come è iniziata la sua collaborazione con TAG Heuer?


«Con le corse. È un legame perfetto del quale sono orgoglioso perché la storia di TAG Heuer nel motorsport è notevole e strettamente collegata a questo universo. L'ulteriore passo in avanti, quello di creare una partnership con Porsche è la ciliegina sulla torta, della quale sono felice. Gli orologi, come le auto, sono delle opere d'arte, delle sculture con cui puoi interagire e che ti fanno emozionare».


Cosa significa per lei essere un Ambassador TAG Heuer?


«Condividere gli stessi obiettivi e valori e raccontarli alle persone è un'esperienza meravigliosa. Vedere cosa significa questo marchio per i fan delle corse è incredibile. È bello contribuire alla crescita di una squadra in cui tutti abbiamo un ruolo preciso. Inoltre sono grato per il tempo che TAG Heuer mi ha dato per capire il marchio e la sua evoluzione, guardando gli ultimi modelli si vede tutta l'innovazione e la tecnologia a partire dalla nascita: il passato è adesso il presente».


Qual è il suo TAG Heuer preferito?


«Il mio Monaco vintage del 1972 con cinturino rosso che comprai prima di girare al circuito di Spa in Belgio per la prima volta. L'ho indossato anche quando ho partecipato per i cinque chilometri iniziali a una tappa del Giro d'Italia nel 2017, mi toglie il fiato ogni volta che lo guardo, ci sono affezionato. Gli orologi sono dei simboli che portano un valore emblematico: il tempo cattura ogni momento».
Che orologio indossa nella vita di tutti i giorni?
«Di solito il cronografo TAG Heuer Carrera Porsche Special Edition».
 

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