Gismondi 1754, la sezione aurea è la musa della collezione Genesi

Gismondi 1754, la sezione aurea è la musa della collezione Genesi
di Valeria Arnaldi
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Martedì 21 Novembre 2023, 06:19

Le conchiglie, la disposizione degli stami dei fiori, la forma delle galassie e quella dei cicloni, l’apertura dei petali di una rosa, in natura. La facciata del Partenone, in architettura. L’uomo Vitruviano e la Gioconda di Leonardo da Vinci, la Nascita di Venere di Sandro Botticelli, nell’arte. E molto ancora. La sezione aurea, o Proporzione Divina come è stata definita dagli artisti rinascimentali, vista la sua presenza in natura, nel tempo si è fatto simbolo – e misura – di bellezza. 


LA PROPORZIONE DIVINA 
Quasi incanto, di forme e mistero, a giudicare dai grandi nomi dell’arte che ne sono rimasti affascinati. Ed è proprio la sezione aurea ad aver ispirato la Collezione Genesi della maison Gismondi 1754, ora ampliata nella nuova versione con gli zaffiri rosa, composta da anelli, collane, orecchini e bracciali, che si aggiunge alle proposte già esistenti, ovvero in oro rosa con smeraldi o ceramica bianca e in oro bianco con diamanti. Ogni gioiello è fatto a mano. Una vera e propria seduzione. E, più ancora forse, un omaggio a secoli di studi su ciò che “affascina”, nel pieno senso del termine. 


Nata per celebrare la forza creativa della Natura, Genesi conquista gli sguardi e sollecita i desideri con un percorso di diamanti bianchi su una spirale in oro rosa, come la sezione della conchiglia di struttura primitiva dell’Oceano indiano: il Nautilo. È proprio nel Nautilo, d’altronde, che va cercata la fonte di ispirazione.

Fu durante una visita al Museo di storia naturale di Genova da bambino, che Gismondi rimase colpito dalla forma inusitata del Nautilo. Il ricordo poi ha alimentato emozione e ricerca. E gli studi hanno portato alla scoperta del legame con la Sezione Aurea, dunque con l’idea stessa di bellezza. «La conchiglia di Nautilus riproduce perfettamente la Spirale Aurea, una progressione geometrica studiata da Leonardo Fibonacci, grande matematico pisano del XIII secolo, posta alla base della sua famosa “progressione numerica” in cui si è meravigliato scoprendo come questo disegno, in natura, si ripeta simile in una moltitudine di esempi, dalla forma delle Galassie, al disporsi dei semi del fiore di girasole», dice Massimo Gismondi. 


LA VISIONE 
Così, indossare una creazione della collezione diventa un modo per riconnettersi con la storia, contemplare magia e suggestioni delle proporzioni perfette e anche guardare oltre. «Ho intravisto in questo segno una rinascita legata al periodo che stiamo vivendo, una, nuova genesi appunto, ed è per caso che ho realizzato i primi prototipi proprio durante il lockdown. Sono molto contento del risultato, mi fa rivivere e condividere le emozioni provate in quel periodo, all’inizio del mio percorso». 

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