Il Comune blocca i contributi
Pesaro Studi verso la chiusura

Il Comune blocca i contributi Pesaro Studi verso la chiusura
di Thomas Delbianco
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Mercoledì 29 Ottobre 2014, 10:51 - Ultimo aggiornamento: 10:52
PESARO - Il Comune non rinnova la convenzione per la Pesaro Studi, facendo mancare il contributo di 300 mila euro. Solo un aiuto dall'ateneo urbinate potrebbe salvare l'università di viale Trieste dalla cancellazione.

Il sindaco Matteo Ricci, poco più di un mese fa, in occasione del report per i primi 100 giorni di mandato, aveva anticipato che una decisione per il futuro della Pesaro Studi era dietro l'angolo. E quella decisione è arrivata ieri, in occasione dell'assemblea dei soci dell'università pesarese. L'amministrazione comunale ha comunicato che non intende rinnovare la convenzione, in scadenza tra due giorni, per contribuire al mantenimento della Pesaro Studi con un contributo di 300 mila euro, decretandone, di fatto, la morte. Una somma, quella elargita da piazza del Popolo, che rappresenta quasi la metà dell'importo complessivo di 700 mila euro necessario a mantenere in vita l'università. Le altre risorse vengono sborsate in parte sempre dal Comune (200 mila euro per le spese di gestione) e dalla Fondazione Carisp, circa 150 mila euro (più altri piccoli contributi). Ma anche l'istituto di Sabbatini sembra essere in difficoltà a garantire l'impegno annuale, dopo il ciclone che ha investito Banca Marche. La scelta del Comune di non rinnovare la convenzione è stata motivata, durante l'assemblea, con la necessità di far quadrare il bilancio, dopo i recenti tagli ai trasferimenti arrivati dal Governo, circa 800 mila euro. La chiusura dell'edificio del lungomare di ponente a questo punto appare inevitabile. L'unica speranza per evitare il de profundis della Pesaro Studi è legata ad un intervento economico della stessa Università di Urbino. Ma è un'ipotesi tutt'altro che semplice da concretizzare. Un rapporto molto travagliato, quello tra l'università e Pesaro, fatto di progetti ambiziosi, mai andati in porto. Prima la variante urbanistica per creare una cittadella universitaria alle Cinque Torri, bloccata all'inizio dello scorso mandato da una frangia della maggioranza. E nemmeno il piano per portare l'università in centro storico ha mai visto la luce: la Fondazione Carisp aveva acquistato Palazzo San Domenico proprio con questo obiettivo (per adesso l'ex convento resta senza una destinazione precisa). E ora il ciclo si chiude con il possibile addio anche dell'unico polmone universitario che in questi anni è riuscito a respirare a Pesaro.
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