Cinghiate e lancio di tavolini ad Ancona, far west dei “maranza” in centro: «Quei ragazzini erano furie»

Quasi tutti nordafricani e sudamericani, hanno ferito cuoco e titolare di "Rosa Food". Dicevano: «Tanto siamo minorenni, non ci potete far nulla»

Cinghiate e lancio di tavolini ad Ancona, far west dei “maranza” in Centro: «Quei ragazzini erano furie»
di Andrea Maccarone e Federica Serfilippi
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Sabato 6 Aprile 2024, 07:32 - Ultimo aggiornamento: 07:45

ANCONA Botte a non finire, cinghiate, morsi, calci e pugni. Un Far west in pieno centro che ha fatto volare anche i tavolini e le sedie dei dehors di Rosa Food al grido di «tanto siamo minorenni, non ci potete far nulla». A mettere in subbuglio il cuore della città, ieri pomeriggio, ci hanno pensato sempre loro: i ragazzini terribili, prevalentemente nordafricani e sudamericani. Nelle grandi città li chiamano i “maranza”. Arroganti, violenti, vestiti da trappers. Provocano e non aspettano altro che il rimprovero. A quel punto scatta il finimondo, come successo ieri pomeriggio.

Il bilancio

Hanno spedito all’ospedale il cuoco di Rosa, tunisino di 38 anni.

Ma sono rimasti feriti, pur non andando all’ospedale, il titolare, Fabrizio Boari e il gestore de L’Arte della Pizza. Proprio davanti al negozio di via Benincasa sarebbe iniziato il delirio della gang che ha fatto piombare in centro le sirene della polizia e dei carabinieri, che stanno indagando sul caos. Almeno 4 ragazzini, stranieri tra i 16 e i 17 anni, sono stati identificati e fermati. Ma forse qualcuno è riuscito a scappare prima dell’arrivo delle forze dell’ordine.

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La scintilla

La miccia sarebbe partita da un rimbrotto. I ragazzini, un gruppetto di 5-6 elementi stando ai testimoni, bivaccavano fuori dalla pizzeria di via Benincasa. Bevevano dalle bottiglie di vodka comprate molto probabilmente al supermarket. Quasi sicuramente erano su di giri. Dopo aver sopportato il chiasso e il fastidio, il titolare de L’Arte della Pizza è uscito fuori dal locale. «Gli ho detto di farsela finita» racconta. È bastata quella frase. «Mi sono saltati addosso, ho preso un pugno in faccia - dice - erano incontenibili». Definirli ragazzini terribili è forse troppo poco. La gang sapeva perfettamente dove voleva arrivare. «Quello che mi ha insospettito, è che uno di loro filmava tutto con un cellulare» prosegue il titolare della pizzeria. Una moda assurda che, purtroppo, sui social sta prendendo piede. Scatenano le risse e poi le mettono in rete per acchiappare like e sentirsi eroi. Di chissà che, poi. «Gli ho solo detto di non dare fastidio ai clienti. Ho una ferita al labbro, ma non ho avuto bisogno di cure mediche» precisa. È andata molto peggio al cuoco di Rosa, che in quel momento si trovava nel locale accanto, ovvero il distaccamento della cucina di Rosa. «È uscito quando ha sentito le urla - racconta il pizzaiolo - e lo hanno massacrato di botte». L’uomo è finito all’ospedale. Due ragazzini sono stati medicati sul posto. Il soccorso è stato portato dalla Croce Gialla di Camerano e dalla Rossa di Ancona.

L’ondata di violenza si è poi spostata davanti al locale di Boari dove si è trasformata in tsunami, con tavolini e sedie ribaltate. «Prendevano le bottiglie rotte e te le puntavano addosso - continua il titolare de L’Arte della Pizza - volavano tavolini, sedie». I clienti di Rosa sono scappati terrorizzati. A rimetterci anche il titolare Fabrizio Boari che, cercando di difendere il suo dipendente, è stato assalito. Senza pietà. Nello stile sregolato dei ragazzini terribili.

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