In realtà le cose sono andate diversamente. Giovanna, Sandro, Gianfranco e Guido Giacomini hanno chiesto al Comune un permesso a costruire presentando nel 2018 un progetto - redatto da tre professionisti, Gaetano Sciaudone, Martino Ottocento e Francesco Bianchini - che prevede un altro tipo di riconversione. Ciò stato possibile sfruttando la legge regionale sulla rigenerazione urbana e il recupero edilizio, sfruttando la clausola che consentiva di varare progetti di riqualificazione nei centri storici senza preventive delibere comunali entro il primo anno dall'approvazione della legge. Ciò ha consentito il mutamento della destinazione d'uso («tra le categorie funzionali») ma precluso alla proprietà la trasformazione degli spazi in media o grande struttura di vendita.
Ecco cosa prevede il progetto. Al piano terra ci sarà un grande spazio vuoto che sarà utilizzato come una arena per spettacoli ed eventi (all'evenienza anche per proiezione di film) su cui si affacceranno piccoli spazi commerciali. Il primo piano, una sorta di balconata affacciata sull'arena sarà frazionato in spazi dedicati al co-working (una novità per Latina, ma già molto in voga soprattutto al nord, ovvero piccoli spazi dove più persone possono lavorare insieme mantenendo però attività indipendenti), ma ci sarà anche una sala cinematografica da 80 posti.
Anche il terzo piano avrà spazi di questo tipo, modulari, ovvero con parti fisse e parti mobili, così da adeguarsi alle necessità e alle richieste. Verrà invece trasformata una delle caratteristiche del vecchio cinema: il tetto apribile all'ultimo piano che era composto da due falde scorrevoli verrà trasformato in un lucernario gosì da garantire luce naturale agli spazi sottostanti. Cambierà anche la facciata. Le cornici che un tempo contenevano i graffiti dedicati alle arti e agli spettacoli diventeranno delle vetrate verticali. In tutto il nuovo Giacomini avrà una superficie di circa 1200 metri quadrati. «Ma i graffiti non andranno perduti - racconta Gaetano Sciaudone - verranno serigrafati sulle vetrate restando di fatto al loro posto».
Adesso il progetto dovrà passare in giunta, perché la normativa prevede l'autorizzazione per tutti gli immobili si trovano nel centro storico, e a quel punto la proprietà potrà presentare esecutivi e calcoli e gli uffici del Suap potranno avviare l'istruttoria che porterà al rilascio della concessione edilizia.
Vittorio Buongiorno
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