Dal docufilm alle idee strategiche per la Terni del futuro: la grande eredità dell'architetto Ridolfi

Dal docufilm a quel "piano regolatore del centro città" da realizzare

Dal docufilm alle idee strategiche per la Terni del futuro: la grande eredità dell'architetto Ridolfi
di Aurora Provantini
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Sabato 24 Febbraio 2024, 17:01 - Ultimo aggiornamento: 25 Febbraio, 09:13

TERNI – Dal film sulla vita e la storia dell’architetto Mario Ridolfi ai documenti di Ridolfi, Frankl e Marchetti per la Terni del Duemila. Fogli che  per gli addetti ai lavori rappresentano un vero e proprio “piano regolatore del centro città”.  «Pensamenti, per usare le parole di Ridolfi, che abbiamo sviluppato insieme a Frankl» - dichiara Luciano Marchetti, l’architetto che ha collaborato con loro e che è stato tra i fondatori dell’Associazione Ridolfi, Frankl, Malagricci. L’Uovo di Ridolfi,  il palazzo degli uffici comunali sul quale il docufilm realizzato da Euromedia e finanziato dalla Fondazione Carit ha inteso accendere i riflettori, è  quell’opera  non realizzata che potrebbe ancora sorgere a fianco di palazzo Spada. Ma anche tutti quei “pensamenti” sviluppati successivamente come il Santuario di San Valentino, «un tempio dell’amore all’inizio del parco collegato alla basilica da un attraversamento pedonale», o il Ponte dei ristoranti che da Città Giardino porta a piazza Ridolfi, potrebbero essere messi a terra. Non è un caso che al docufilm si sia voluto dare il titolo  “L’Uovo di Ridolfi” e che termini  con lo studio dell’Uovo e la morte dell’architetto.   Alla proiezione, al cinema Politeama Lucioli di Terni su tre sale tutte sold out, tanto che si sta cercando una data per proiettarlo nuovamente,  anche Furio Ridolfi, il figlio più piccolo dell’architetto Mario.  «Eravamo quattro e  siamo rimasti solo in due, il primo (Massimo) e l’ultimo (Furio) figlio, ma a nome di tutti ringrazio il Comune di Terni, Euromedia, la Fondazione Carit, la regista Grazia Morace, agli attori e i colleghi di mio padre che hanno contribuito alla realizzazione del docufilm.   Rivolgo un pensiero affettuoso al professor  Paolo Portoghesi, che ci ha lasciati da poco e che aveva presentato appena un anno prima  un bellissimo volume su mio padre, di cui lui era un ammiratore ed amico sincero. In quel volume mio fratello Massimo ha scritto una bellissima e dettagliata biografia di tutta la nostra famiglia».

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