Formia, fumata nera al vertice di maggioranza

Formia, fumata nera al vertice di maggioranza
di Giuseppe Mallozzi
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Domenica 6 Settembre 2020, 17:02
Fumata nera dal vertice convocato dal sindaco di Formia, Paola Villa, per cercare di trovare un’intesa con i consiglieri comunali dissidenti e superare l’attuale crisi amministrativa. L’incontro di venerdì sera, all’indomani dell’annuncio delle dimissioni di due assessori di Ripartiamo con Voi, Pasqualino Forte ai Lavori Pubblici e Alessandra Lardo allo sport e politiche giovanili, e della dichiarazione di indipendenza di ben quattro consiglieri di maggioranza, ovvero Ida Brongo, Lino Martellucci e Dario Colella di Ripartiamo con voi e del capogruppo di Formia Vinci Antonio Capraro, ha non deciso nulla. Erano assenti proprio i quattro neo “aventiniani” e anche il primo a lasciare la maggioranza, ovvero Giovanni Costa.

Il primo cittadino dovrà affrontare un mandato esplorativo per cercare di raddrizzare la nave in balia delle onde. Per la giornata di domani, ha chiesto di incontrare il capogruppo di Ripartiamo con Voi, Dario Colella, che – secondo quanto detto dalla stessa Villa – avrebbe espresso dubbi e perplessità sulla scelta della sua componente civica di lasciare la maggioranza. O, più correttamente, ha confidato sempre al sindaco di Formia – considerazione poi diventata di dominio pubblico – di essere al corrente del documento che il suo coordinatore politico Joseph Romano aveva protocollato giovedì mattina. L’intento del sindaco Villa è quello di capire cosa significhi “appoggio esterno” così come espresso nel documento e se ci sia la possibilità di recuperare un reinserimento in maggioranza.

In particolare, il primo cittadino dovrà valutare se sia recuperabile il rapporto, umano e politico, con la componente che fa capo a Maurizio Costa, dopo il rifiuto a collaborare pervenutole dal capogruppo di Formia con te Gianfranco Conte e dal gruppo consiliare di Forza Italia. Da più parti è stato proposto al sindaco Villa di dimettersi dall’incarico con l’obiettivo, che può essere raggiunto, nei successivi 20 giorni di venire a capo di una situazione che al momento è difficile. Il motivo è semplice: meglio un chiarimento ora piuttosto che farsi logorare dai numeri. Infatti, se le dichiarazioni di indipendenza dovessero trasformarsi nel passaggio all’opposizione la maggioranza scenderebbe a 11 consiglieri, una quota insufficiente per governare.
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