Frode con le società per non pagare i debiti, sequestro milionario

La Guardia di Finanza scopre il trucco di una ditta di autotrasporto per eludere i creditori: sigilli a immobili, mezzi e conti corrente

Controlli della guardia di finanza nel sud pontino
di Laura Pesino
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Martedì 14 Maggio 2024, 08:50

Nove immobili, 12 automezzi e circa 5mila euro tra conti correnti personali e societari sono finiti sotto sequestro nell’ambito di un’indagine condotta dalla guardia di finanza della compagnia di Fondi in relazione a una maxi frode fiscale nel settore dell’autotrasporto.

Su delega del sostituto procuratore di Latina Giuseppe Miliano i militari delle Fiamme gialle hanno dunque dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo per equivalente fino al raggiungimento della somma di oltre un milione di euro, pari al denaro e al valore dei beni fraudolentemente trasferiti. Tre le persone denunciate e indagate per l’ipotesi di reato di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte, una delle quali accusata anche di auto riciclaggio relativamente al reimpiego di beni e denaro considerati provento dell’attività illecita.

Come accertato nel corso dell’attività investigativa, la società finita nel mirino dei finanzieri, operante appunto nel settore dell’autotrasporto, a fronte di debiti maturati per oltre milioni di euro, di cui due nei confronti dell’Erario e già iscritti a ruolo, avrebbe architettato un sistema di frode con l’obiettivo di rendere inefficaci le procedure di riscossione. Con questo intento avrebbe, in modo fraudolento, trasferito tutti i beni aziendali e personali dell’amministratore a due società di capitali di nuova costituzione, entrambe gestite dai figli.

In questo modo si rendevano vane le azioni di rivalsa da parte dell’erario e di altri creditori.

Proprio questi numerosi trasferimenti di beni e automezzi, passati dalla società indebitata alle altre due, hanno finito per attirare l’attenzione della guardia di finanza che, indagando a partire da attività informative e analisi contabili, ha ipotizzato che tutte queste operazioni fossero solo strumentali ad aggirare l’esposizione debitoria in cui la società stessa versava. Attraverso l’esame incrociato delle banche dati e le attività dinamiche condotte sul territorio, i finanzieri sono riusciti ad accertare la gestione unitaria di tutte le ditte coinvolte nel sistema di frode, ricostruendo trasferimenti di beni per 1.044.000 euro.

Da qui è dunque partita la richiesta al giudice per le indagini preliminari del tribunale di Latina di un sequestro preventivo per equivalente finalizzato alla confisca, che è stato appunto eseguito su tutte le proprietà dei tre soggetti fino a raggiungere la somma di un milione di euro, pari appunto al valore dei beni sottratti ai creditori. Un’attività, quella della guardia di finanza, che si inserisce in un quadro più vasto di servizi a tutela della legalità economica e dei creditori.

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