Le numerose vittime causate dalla guerra in Ucraina possono coinvolgere direttamente anche l'Italia. Un esempio emblematico è rappresentato dalla vicenda di Sasha e Ruslan, due bambini ucraini che negli anni Ottanta, dopo la catastrofe nucleare di Chernobyl, trovarono una seconda casa in due famiglie bresciane durante i loro soggiorni estivi di risanamento. I due ragazzi sono morti in guerra durante i bombardamenti russi a Chernihiv degli scorsi giorni.
I soggiorni di risanamento
Questi “soggiorni di risanamento” avevano lo scopo di offrire ai bambini provenienti dalle zone più colpite dal disastro nucleare un ambiente sano e sicuro, lontano dalle contaminazioni radioattive.
La morte
Sasha e Ruslan hanno portato sempre con loro i ricordi delle estati italiane, un legame che rimase forte anche quando, diventati adulti, scelsero di arruolarsi per difendere la patria. La notizia della loro morte, durante i bombardamenti russi a Chernihiv, ha riportato alla luce la profondità e la complessità di questi legami transnazionali. L'associazione “DomaniZavtra” di Darfo Boario Terme, che ha mantenuto i contatti con molti dei bambini accolti, ha espresso al Corriere della Sera il proprio dolore e la determinazione nel sostenere le famiglie di Sasha e Ruslan, rimarcando come fossero considerati parte integrante della loro grande famiglia allargata.