Scajola ai pm: «Non ho fatto affari, l'ultima volta che ho comprato casa ho fatto un casino»

Scajola ai pm: «Non ho fatto affari, l'ultima volta che ho comprato casa ho fatto un casino»
5 Minuti di Lettura
Giovedì 12 Giugno 2014, 11:03 - Ultimo aggiornamento: 13 Giugno, 13:49
​Non ho mai fatto affari con nessuno perch non ne sono capace. L'ultima volta che ho comprato una casa ho fatto un casino. E poi vado a fare affari con loro.

Lo dice Claudio Scajola nell'interrogatorio - che era stato secretato - con i pm. L'audio è stato depositato al Tribunale del riesame di Reggio Calabria. «Se avessi parlato più chiaro non ci sarebbe tutta questa roba qua». «Pensavo - spiega - di non fare niente di male e quindi non avevo preoccupazione col telefono anche se potevo sospettare che lei (Chiara Rizzo, ndr) potesse essere controllata. Usavo un linguaggio che ha creato solo casino».



In riferimento alla telefonata con Chiara Rizzo in cui le dice di fare una scelta: «In questa telefonata io fui molto duro nel dirle quale era secondo me la via che avrebbe dovuto scegliere e cioè il marito sarebbe dovuto venire qua. Avrebbe sofferto ma comunque il marito latitante è peggio che in prigione».



- «Lei - prosegue Scajola - avrebbe potuto andare a visitarlo una volta la settimana. Lei avrebbe potuto cercarsi un lavoro, è una bella donna faceva la modella poteva trovare la possibilità di fare qualcosa. Io l'avrei aiutata come l'ho aiutata facendole dare una collaborazione». «Quello che mi fece scattare e lo feci sempre cercando di capirla, in qualche modo di assecondarla perchè capivo che era sola, turbatissima, che si era trovata in un mondo opposto a quello che sapeva. Diventò un po' diverso (l'atteggiamento, ndr) da parte mia dall'episodio scatenante della macchina perchè non mi tornava e dicevo non voglio sapere».



Il riferimento è alla Porsche Cayenne che aveva la Rizzo - sulla targa della quale Scajola fece fare accertamenti dalla sua scorta - e che lei, nel suo interrogatorio, ha detto che le era stata regalata da Francesco Caltagirone Bellavista. Scajola poi prosegue riferendo dei suoi discorsi alla Rizzo: «non ti voglio chiedere niente sei liberissima. Io ti dico che il modello di vita che devi scegliere può essere questo. Se ti vuoi scegliere un altro motivo di vita devi sapere a cosa vai incontro. A fine gennaio le dico in maniera chiara hai già scelto ed il discorso lo faccio quando ho colto questa vicenda della macchina che mi ha dato la sensazione ..».



Quindi i pm chiedono a Scajola se dall'episodio avesse cominciato ad avere dubbi sulle reali difficoltà economiche della donna. Domanda alla quale Scajola non risponde direttamente ma il senso del discorso lascia intendere di sì.




«Il Libano? Tutta fuffa». «Vi continuo a dire che era fuffa il Libano». Così l'ex ministro Claudio Scajola ha risposto ai pm di Reggio Calabria in merito al contenuto delle intercettazioni tra lui e Chiara Rizzo. «Io non ho fatto nulla (...) io non ho mai cercato Gemayel (l'ex presidente libanese, ndr)», ha aggiunto Scajola, chiarendo che il suo proposito era solo quello «di cercare che questa qui», ossia Rizzo, «si metta a far qualcosa, a lavorare». Ai pm che gli hanno contestato un'intercettazione nella quale l'ex ministro parlava di appuntamenti, anche con l'imprenditore catanzarese Vincenzo Speziali, Scajola ha risposto: «Vi continuo a dire che era fuffa il Libano, questo qui invece è un appuntamento preso per presentargli Chiara per fargli dare un altro piccolo contrattino di lavoro».



In più di un passaggio del verbale i pm contestano a Scajola trascrizioni di telefonate nelle quali, a loro dire, si farebbe riferimento agli «spostamenti» di Matacena. Tuttavia, l'ex ministro più volte ha sostenuto che in quelle intercettazioni stava parlando di contratti di «collaborazione» per Rizzo e, in un caso ad esempio, anche di un contratto da «mille euro al mese per sei mesi».



E ai pm che gli hanno domandato se abbia ricevuto «pressioni» o «richieste» da parte di Matacena o della moglie in relazione alla latitanza dell'ex parlamentare, Scajola ha risposto: «Probabilmente erano discorsi tra di loro (...) ma io non ho mai fatto nulla e dove casca l'asino? Che io non ho mai cercato Gemayel per parlare di questo, nè ho parlato mai di nulla di operativo mai».



Tra l'altro, Scajola ha spiegato di aver parlato con Speziali che gli aveva raccontato che Matacena voleva spostarsi da Dubai in Libano «con un volo di linea». Tanto che l'ex ministro ha messo a verbale di avergli risposto: «Ma come fa a uscire con un volo di linea senza passaporto?».



Insomma, «io seguivo questa roba - ha ribadito Scajola - ma non perchè ci credessi o la perseguissi perchè non è che esco da un cavolo, forse poteva uscire da un cavolo Chiara, non io». Scajola in alcune telefonate con lei, come ha spiegato, cercava soltanto «di dare una veste», ma i discorsi sulla latitanza del marito erano «evidentemente tutta chiacchiera».




«Speziali mi disse di aver incontrato Dell'Utri». Scajola ha raccontato ai pm che «Speziali mi disse che aveva incontrato diverse volte Dell'Utri. Io ho sempre arguito che lui (Speziali, ndr) per la sua candidatura dovesse cercare gli sponsor che poteva quindi anche Dell'Utri poteva essere utile. Forse dopo il casino di Dell'Utri, lui dice è tantissimo tempo che non lo vedevo». Vincenzo Speziali, nipote omonimo dell'ex senatore del Pdl, è l'imprenditore catanzarese che vive in Libano che, secondo l'accusa, si sarebbe mosso per far spostare Amedeo Matacena da Dubai, dove si trova, a Beirut e fargli avere l'asilo politico per sottrarlo all'estradizione.



Speziali, racconta ancora Scajola, in occasione di un viaggio a Roma dell'ex presidente libanese Amin Gemayel, «mi chiede se gli combinavo un incontro con Berlusconi» che «allora mi rispondeva e gli dico allora arriva questo qua. Allora Gemayel poteva avere ruolo importante di accreditamento» di Forza Italia nel Ppe «e di difesa in sede internazionale di Fi. Gemayel va da Berlusconi con me e Speziali. Il mio rapporto con Gemayel è quello. Poi c'è un'aggiunta.



Gemayel è venuto a Roma nell'ultimo periodo, perchè Vincenzo mi dice c'è Gemayel che viene a Roma, combiniamo un altro incontro con Berlusconi? Io gli dico "ma sai adesso io il rapporto ce l'ho molto più difficile". E lui mi risponde, "sì sì ma io mi sono già mosso con la Bergamini", deputata nostra che è stata in passato nella segreteria di Berlusconi e adesso è il portavoce di Fi. "Se tu ne hai già parlato con la Bergamini e non avete ancora concordato l'appuntamento, adesso se me ne interesso io con le difficoltà che ti ho detto mi sembrerebbe anche più difficile". "Si ma se tu potessi...". Prendo e chiamo la Bergamini, "senti Debora mi hanno detto che Gemayel ha chiesto un appuntamento"... "si ma sai lui è in difficoltà perchè in quei giorni probabilmente sarà fermo ad Arcore". "Io comunque te l'ho voluto dire vedi tu, arrivederci" e mi sono fermato li. Non so se hanno fatto l'incontro ma penso di no ma non lo so. Poi Vincenzo mi chiama e mi dice, è recente, senti c'è Gemayel a Roma, possiamo combinare in pranzo insieme? Venire a Roma da quando non sono parlamentare mi dà fastidio e francamente non mi interessava. Per cui non sono venuto e Gemayel non l'ho più visto. Questo per spiegare il rapporto mio con Gemayel. Io non ho più visto lui da nessuna parte».
© RIPRODUZIONE RISERVATA