Avrei voluto pensare un po’ più a Van Gogh, nel centenario della morte del grande artista olandese, ma proprio in questi giorni, dopo i disturbi alla vista che mi hanno afflitto per qualche tempo, ho ripreso a dipingere. Un amico mi sta preparando il fondo di un nuovo quadro.
Io ho visto per la prima volta i quadri di Van Gogh quand’ero bambino, a Parigi. Van Gogh è un genio che mi è un po’ estraneo. È un gigante malato, ma un gigante.
Qualche anno fa ho visto i famosi ultimi quadri, e non capisco perché, dopo aver dipinto dei quadri così belli e quasi lieti, si sia ucciso. E’ strano.
Io trovo quasi lieto anche il “Campo di grano con corvi”, che gli altri considerano invece terribile. I suoi ritratti sono quasi tutti meravigliosi. Ma Van Gogh va giudicato nel suo insieme, non per questo o quel dipinto.
È molto forte in Van Gogh l’influenza della pittura giapponese. Anch’io ho fatto dei quadri un po’ giapponesi, ma i miei sono più vicini alla pittura senese che a quella giapponese.
È triste quello che accade oggi intorno a Van Gogh. È triste che la tragedia personale di Van Gogh sia diventata...
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