«Lui può anche avere le sue ragioni», disse mia madre, e il "lui" doveva per forza essere il parroco. «Ma io resto a favore del divorzio». Mio padre, come al solito politicamente più moderato, replicò qualcosa tipo: «Sei proprio sicura?». «Si», dichiarò mia madre, abbassando la voce perché si era pur sempre sul sagrato della chiesa e in paese mormorano. «Pensa a Maria. Se le capita l’uomo sbagliato, deve restarle appiccicato tutta la vita? E poi, l’hai letto Il Messaggero stamattina?». Mio padre l’aveva letto, e il combinato disposto del richiamo al giornale che in famiglia era più o meno considerato il Verbo, insieme alla responsabilità di condannare a una potenziale infelicità coniugale l’amata figlia, fecero sì che...
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