La battaglia per il divorzio
Una rivoluzione pacifica
cambiò le nostre vite

La battaglia per il divorzio Una rivoluzione pacifica cambiò le nostre vite
di Maria Latella
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Lunedì 30 Dicembre 2013, 16:02 - Ultimo aggiornamento: 10 Febbraio, 17:58
Era domenica mattina, 12 maggio 1974. Uscivamo dalla messa delle 11,30. Mamma, pap, mio fratello ed io. Non ricordo la predica del parroco, ma ricordo nitidamente il commento che si scambiarono, là, sul sagrato della chiesa di Sabaudia, i miei genitori.



«Lui può anche avere le sue ragioni», disse mia madre, e il "lui" doveva per forza essere il parroco. «Ma io resto a favore del divorzio». Mio padre, come al solito politicamente più moderato, replicò qualcosa tipo: «Sei proprio sicura?». «Si», dichiarò mia madre, abbassando la voce perché si era pur sempre sul sagrato della chiesa e in paese mormorano. «Pensa a Maria. Se le capita l’uomo sbagliato, deve restarle appiccicato tutta la vita? E poi, l’hai letto Il Messaggero stamattina?». Mio padre l’aveva letto, e il combinato disposto del richiamo al giornale che in famiglia era più o meno considerato il Verbo, insieme alla responsabilità di condannare a una potenziale infelicità coniugale l’amata figlia, fecero sì che...



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