Thomas, tutti i dubbi: le indagini, un rompicapo per gli investigatori

Caccia allo scooter e le testimonianze che non tornano

Thomas, tutti i dubbi: le indagini, un rompicapo per gli investigatori
di Giovanni Del Giaccio
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Sabato 4 Febbraio 2023, 07:41

È un rompicapo quello che stanno affrontando gli investigatori che stanno seguendo il caso dell'omicidio di Thomas Bricca. I carabinieri continuano a cercare un paio di irreperibili, lavorano sulle testimonianze raccolte finora e sugli altri elementi a disposizione. Questa mattina sarà conferito l'incarico per l'autopsia. Ieri la salma è stata spostata dall'obitorio del San Camillo a quello del Verano. Il medico legale che effettuerà l'esame è Giorgio Bolino dell'università Sapienza di Roma. Sarà presente all'atto di conferimento l'avvocato della famiglia di Thomas, Marilena Colagiacomo, che nominerà un consulente di parte.

LA DINAMICA

Non ci sono praticamente dubbi sulla ricostruzione di quanto accaduto e sul perché: le risse dei giorni precedenti e la vendetta per la quale gli adulti entrati nella discussione tra gruppi giovanili avrebbero assoldato un sicario proveniente da un clan rom di Frosinone. È ormai certo, inoltre, che Thomas si trovasse nel posto sbagliato al momento sbagliato, indossando tra l'altro il giubbotto chiaro del giovane che era destinatario degli spari o dell'intimidazione.

Vale a dire del nordafricano che si è presentato ai carabinieri dicendo quello che era accaduto nei giorni precedenti e che quel gruppo poteva avercela con lui.

IL MATERIALE

Le testimonianze sono numerose ma uno dei problemi è che diverse non concordano tra loro. C'è anche chi una volta entrato in caserma disponibile a dire quello che sapeva, sarebbe caduto in contraddizione fornendo elementi che non collimano con ciò che gli investigatori hanno accertato sul luogo della sparatoria. Per questo si stanno incrociando i diversi racconti per arrivare a un denominatore comune.
I sospetti continuano a concentrarsi su un paio di persone che non si trovano dal giorno dopo l'agguato. Informazioni a riguardo non vengono fornite, la Procura ha disposto il massimo riserbo sulle indagini, ma che ci fossero due introvabili era emerso nelle prime ore, al di là di quelle che la stessa magistratura ha definito «ricostruzioni prive di fondamento». Chi indaga sa chi sono, sta cercando di risalire a dove si trovano, ma servono tempo, pazienza e anche qualche errore da parte di chi si è reso irreperibile. Al momento, comunque, il fascicolo aperto per omicidio volontario resta contro ignoti.
Lavori in corso anche sul telefono cellulare del ragazzo ucciso. È stato sequestrato, dicono fonti investigative, nell'immediatezza ma secondo voci insistenti circolate ad Alatri era in possesso degli amici prima di essere consegnato ai carabinieri. Se fosse così, per quale motivo? C'era qualcosa da cancellare? Di sicuro si stanno valutando tabulati e spostamenti, ma anche il materiale contenuto nel telefonino come immagini, documenti e messaggi. Al tempo stesso si lavora sul ciclomotore T Max di colore scuro che lunedì sera nel giro di un minuto è arrivato ai Gironi, ha consentito a chi aveva l'arma di aprire il fuoco contro il gruppetto nel quale si trovava Thomas e poi è ripartito, ripreso dalle telecamere di videosorveglianza.

LE DIFFICOLTÀ

Le immagini non sono nitide , si vede lo scooter, le due persone in sella - entrambe con caschi integrali - e come sono vestite. Il numero di targa, però, è illegibile. C'era poca luce nel piazzale dell'ex campo di pallacanestro. Se il mezzo sia stato individuato, nel frattempo, non è dato sapere proprio per il riserbo che circonda l'indagine ma di sicuro sono stati svolti accertamenti sulle denunce di furto di quel modello presentate a Frosinone e non solo. Al tempo stesso sui proprietari degli stess scooter di colore nero almeno in provincia di Frosinone. Un rompicapo, appunto, ma sin dal primo momento magistrati e carabinieri non hanno mai mollato la presa. Si tratta, adesso, di stringere il cerchio definitivamente.
 

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