Pd, Francesco De Angelis eletto presidente dell'assemblea regionale.

Il primo pensiero è per Bruno Astorre: "Tocca a noi riempire il vuoto che ha lasciato e tenere viva la sua eredità"

L'intervento di De Angelis al congresso del Pd
di Giovanni Del Giaccio
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Lunedì 26 Giugno 2023, 18:26

Francesco De Angelis è il nuovo presidente dell’Assemblea regionale del Lazio del Partito Democratico. Questo pomeriggio, 26 giugno, l’elezione all’unanimità per alzata di delega, alla presenza del nuovo segretario Daniele Leodori, dei delegati e dei verticidel Pd.

Un’elezione che arriva all’indomani dello straordinario risultato delle elezioni primarie, che ha visto oltre cinquantacinquemila persone recarsi alle urne nei quattrocento seggi allestiti e con Francesco De Angelis, capolista di Rete Democratica in provincia di Frosinone, risultato essere il primo degli eletti in tutto il Lazio.

Visibilmente emozionato il neo presidente. «Grazie! Grazie a tutto il popolo del Partito Democratico, che pur nelle tante sensibilità che rappresenta rimane, preso nel suo insieme, la più grande forza riformista e progressista del nostro Paese.

In questo momento – ha esordito il neo presidente De Angelis - non nascondo la mia emozione e il mio primo pensiero va a Bruno Astorre.

Il nostro Bruno. A lui mi legava un rapporto di profonda amicizia, condivisa in tanti anni trascorsi insieme alla Regione Lazio, sia nel governo della Regione che sui banchi dell’opposizione. Abbiamo perso una persona dolce, sensibile, che suscitava empatia e fiducia. Autorevole e intelligente. Il vuoto che ci ha lasciato sarà difficile da colmare, ma ora tocca a noi riempire questo vuoto e tenere viva la sua eredità. Tocca a noi afferrare quel testimone e proseguire il suo lavoro e sono convinto che il nostro segretario, Daniele Leodori, a cui vanno i miei migliori auguri per la sua elezione, è certamente la persona più indicata per farlo. Davanti a noi c’è un grande lavoro da fare. Non sarà facile ma ce la faremo, con il contributo di tutti. Questo è il tempo di unire. L’unità è il bene più prezioso. Dobbiamo, nel pluralismo e nelle diversità, mettere fine alle contrapposizioni e dare il senso di una linea politica chiara e condivisa».

Poi ha proseguito: «Porteremo fuori le nostre idee e le nostre energie per costruire una alternativa forte e credibile alla destra. Ed è tempo soprattutto di ridefinire in maniera chiara il profilo ideale, politico e culturale del Partito Democratico. Chi siamo, cosa vogliamo. In poche parole, ridefinire la nostra carta d’identità. In questi anni siamo stati troppo schiacciati e troppo presi dal governo e dalle istituzioni. Torniamo ora ad occuparci del partito. Sta qui il senso della mia candidatura a queste elezioni primarie e il senso del mio impegno. Costruiamo forme di partecipazione e di aggregazione; facciamolo sui territori, strada per strada, comune per comune. Riprendiamoci le strade e le piazze, se vogliamo restituire forza e radicamento alla nostra comunità democratica.Torniamo nei luoghi del conflitto sociale» 

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