I picchi di adesioni fino all'85 percento annunciati dai sindacati in alcuni territori della Penisola sono ben lontani dai numeri della Ciociaria. Bassa, bassissima, l'adesione di medici, infermieri e dirigenti della sanità allo sciopero proclamato da Anaao Assomed, Cimo-Fesmed e Nursing Up contro la Manovra per l'intera giornata di ieri.
I dati ufficiali relativi alla provincia di Frosinone si avranno solo tra oggi e domani, ma i primi dati ufficiosi parlano di una decina di persone in tutto che nella Asl di Frosinone hanno incrociato le braccia, su una platea di lavoratori che sfiora le 4500 unità. Quella che si temeva una giornata piena di disagi per i cittadini non è stata altro che una nuova giornata di normalità negli ospedali e nelle strutture sanità dei servizi territoriali. Non ci sono stati disservizi, non ci sono stati esami annullati e non è slittato nessun intervento chirurgico programmato. L'andamento dell'adesione allo sciopero è stato ben percepibile sin dalla prima mattina, nei corridoi e nelle corsie degli ospedali di Frosinone, Sora e Cassino, c'erano i soliti movimenti tra i reparti e le solite attese dinanzi agli ambulatori. E qualche commento "volante" rende ancor di più eloquente la percezione dello sciopero.
«Ma quale sciopero, qui c'è gente che aspetta da tre mesi per un esame o un piccoli intervento chirurgico e non ci possiamo permettere di mancare e poi ci tolgono la giornata», dice qualche operatore sanitario.