Il racconto della guerra in una lettera alla fidanzata: «Cara, ci piombano addosso gli aerei»

Scritta durante i terribili giorni di Montecassino

Il racconto della guerra in una lettera alla fidanzata: «Cara, ci piombano addosso gli aerei»
di Paolo Carnevale
3 Minuti di Lettura
Domenica 18 Febbraio 2024, 09:29 - Ultimo aggiornamento: 23:18

Una lettera spedita da Anagni alla sua fidanzata di Roma per tranquillizzarla sulle sue condizioni di salute in un periodo drammatico come quello della Seconda Guerra Mondiale. La missiva salta fuori dopo ottant'anni. Il ritrovamento è avvenuto qualche giorno fa all'interno di una cantina di una casa di Roma. La lettera datata esattamente 80 anni fa, 18 febbraio del 1944, scritta da un soldato di Anagni, Felice, alla propria fidanzata di Roma, Evelina. A trovarla è stato un appassionato di storia locale che l'ha acquistata, dopo le opportune verifiche, in rete. Nella lettera, Felice scrive da Anagni, dove si è appena rifugiato viste le drammatiche vicende della Seconda Guerra Mondiale. Appena tre giorni prima, il 15 febbraio, i bombardamenti degli aerei alleati avevano completamente distrutto l'abbazia di Montecassino. Nella lettera Felice racconta di quello che era accaduto qualche giorno prima in una zona vicino ad Anagni: «Ci piombano addosso tre aerei e cominciano a mitragliare». Uno dei compagni d'arme di Felice, Domenico, viene colpito da un «proiettile alla gamba destra sopra il ginocchio che gli spezza l'osso». Domenico viene così ricoverato all'ospedale di Anagni «dove adesso si trova. Non può muoversi e ne avrà per 40 giorni».

L'AMICO FERITO

Felice informa Evelina di andare a trovare il suo compagno d'armi «due o tre volte alla settimana; e farò così finché lo faranno rimanere». A quel punto Felice annuncia alla propria fidanzata di essere sul punto di venire a Roma a trovarla, con una macchina privata che parte da Anagni: «Ti spiegherò meglio tutto a voce». Non manca la preoccupazione per le condizioni della fidanzata: «Ho saputo che hanno di nuovo bombardato Roma, e puoi, amore caro, figurarti come sono in pensiero». Chiusura romantica, con una vera e propria dichiarazione d'amore: «Ti penso sempre tanto amore mio e non vivo che per te. Avremo la fortuna di spuntarla tutti e ci sembrerà di rinascere, Vedrai amore mio come saremo felici e arriverà anche per noi il tempo buono».
Il collezionista che ha ritrovato la lettera, un appassionato di storia locale, ha avviato subito tutta una serie di ricerche per risalire all'identità degli innamorati di 80 anni fa, purtroppo però senza alcun successo.
Nessuna notizia su chi siano stati Felice ed Evelina, se siano riusciti a sopravvivere alla guerra, e se abbiano alla fine coronato il loro sogno. Resta comunque la magia di una storia d'amore che ha superato lo scorrere del tempo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA