Alatri, insegnante violento, botte alla moglie: rinviato a giudizio

Le avrebbe anche vietato di utilizzare l'acqua per lavarsi e mettere in funzione la lavatrice

Il palazzo di giustizia di Frosinone
di Marina Mingarelli
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Martedì 14 Novembre 2023, 07:25 - Ultimo aggiornamento: 07:46

Vietava alla moglie di utilizzare l'acqua per lavarsi e soprattutto le vietava di mettere in funzione la lavatrice. Un comportamento da parte di un insegnante di 60 anni residente ad Alatri, che ha portato il giudice a trascinarlo alla sbarra per il reato di maltrattamenti in famiglia. I dispetti che il coniuge metteva in atto nei confronti della moglie erano finalizzati ad allontanarla dalla casa coniugale. E siccome dalla loro unione era nata una ragazzina oggi 13enne, il docente sperava che la donna se ne andasse lasciando la figlia a casa. Ma così non è stato. Per lungo tempo, la donna una casalinga molto più giovane del marito, aveva sopportato ogni genere di sopruso e di vessazione. Nonostante il marito la facesse sentire una nullità era andata avanti. A darle la forza di continuare quella grama esistenza era soprattutto la figlioletta che si era appena affacciata al mondo dell'adolescenza. Del resto, non avendo un lavoro ed una casa, non aveva molta libertà di scelta. Ma l'ultima volta ( stiamo parlando del 2020) quando il marito l'aveva presa a calci ed a spintoni, la donna era scappata con la ragazzina e si era rivolta al centro antiviolenza "Spazio ascolto Osa".

L'avvocato Sonia Sirizzotti che opera in quel centro e che da anni combatte a fianco delle donne maltrattate, si è subito adoperata per trovare a mamma e figlia una sistemazione in un rifugio protetto.

La signora, tra l'altro, a causa delle lesioni riportate aveva dovuto richiedere l'intervento dei medici del pronto soccorso. Il personale sanitario che le aveva prestato le cure del caso, aveva stilato una prognosi di dieci giorni. La malcapitata ascoltata dagli investigatori della procura aveva riferito che il marito non faceva altro che vessarla. Intanto, per farle dispetto, non le dava nemmeno i soldi per fare la spesa. E siccome la considerava un oggetto di sua proprietà pretendeva di avere rapporti sessuali ogni qualvolta ne aveva voglia. E se per caso la donna provava a respingerlo erano botte a non finire. Ma non è tutto: sempre per denigrarla l'insegnante aveva sparso la voce che la moglie era una persona instabile mentalmente e che aveva persino tentato il suicidio. Ovviamente era tutto falso. Per timore che la moglie potesse raccontare non la sua verità ma quello che realmente viveva tra le mura domestiche, le impediva di frequentare parenti e amici. Ma quando tocchi il fondo, devi per forza rialzare la testa. E la donna fortunatamente ce l'ha fatta. Per lei è iniziata una nuova vita insieme alla figlia, lontano da quel marito padrone.

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