Aggressione razzista, testimonianza choc al processo: «Picchiato solo perché nero»

Aggressione razzista, testimonianza choc al processo: «Picchiato solo perché nero»
di Marina Mingarelli
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Domenica 12 Novembre 2023, 09:25

Massacrato di botte dal branco soltanto per il colore della sua pelle. È la storia di un ragazzo di 20 anni originario della Guinea che il 22 dicembre del 2021 a seguito delle lesioni riportate nel pestaggio, avvenuto sotto i portici della piazza di Ferentino, ha temuto veramente per la sua vita. Sei le persone che sono finite sotto processo per lesioni e offese razziali. In Tribunale lo straniero, parte offesa in questa vicenda, è salito sul banco dei testimoni per raccontare i drammatici momenti vissuti quella sera mentre si trovava in balìa del branco. Il giovane che da molto tempo vive nella città gigliata, ha riferito in aula che qualcuno per denigrarlo e deriderlo aveva cominciato a toccargli i genitali. Lui aveva subito tentato di difendersi. Ma gli altri gli si erano scagliati contro dicendogli che era uno sporco negro e che doveva andare via dalla loro città. «Quello che mi ha fatto più male- ha raccontato il guineano davanti al giudice- sono state proprio quelle parole offensive riguardo al mio colore della pelle. Mentre mi picchiavano continuavano a minacciarmi dicendomi che me l'avrebbero fatta pagare cara e che io non ero gradito nella loro zona». Nel corso del processo sono stati mostrati tutti i frame del video che è stato estrapolato dalle telecamere di sorveglianza installate proprio a pochi metri da dove è avvenuta l'aggressione.

Un filmato inequivocabile circa quello che è accaduto quella sera sotto i portici della piazza di Ferentino. Il giovane a causa delle percosse è stato trasportato con una ambulanza del 118 presso l'ospedale di Frosinone . I medici dello "Spaziani"che gli hanno prestato le prime hanno stilato una prognosi di 10 giorni. Il ragazzo è stato colpito dal gruppo di facinorosi con numerosi pugni e calci. Grazie al suo fisico possente è riuscito a resistere a quei colpi che gli venivano sferrati sulla testa, al volto ed anche su gran parte del corpo. Eppure lui, fabbro di professione che ha soltanto venti anni e che ha un regolare permesso di soggiorno, ha sempre lavorato onestamente rispettando la comunità che lo stava ospitando.

VERSIONI CONTRASTANTI

Allora perché, si chiede, questo odio razziale così feroce nei suoi confronti? L'avvocato Antonio Ceccani è stato incaricato di rappresentarlo come parte civile. I sei imputati che hanno una età compresa tra i 18 e i 60 anni, rappresentati dall'avvocato Tony Ceccarelli , si sono difesi sostenendo che loro erano intervenuti perché il ventenne stava importunando una barista che lavora in un locale nei pressi dei portici. Insomma, a loro dire sarebbero stati provocati e che aveva cominciato prima lo straniero a dare fastidio e ad indispettirli. Si torna in aula il prossimo 24 gennaio, quando saranno ascoltati altri testimoni dell'accusa.
Marina Mingarelli
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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