Alatri, fugge dalla comunità e tenta di incendiare il forno di famiglia: bloccato

Voleva i soldi, all'arrivo dei carabinieri si è scagliato anche contro di loro

Alatri, fugge dalla comunità e tenta di incendiare il forno di famiglia: bloccato
di Marina Mingarelli
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Lunedì 2 Ottobre 2023, 08:02 - Ultimo aggiornamento: 08:38

Scappa dalla comunità terapeutica di Terni dov'era detenuto, e si reca nel panificio della sorella minacciando di dare fuoco al locale se non gli venivano consegnati i soldi che aveva chiesto. La vicenda riguarda un trentanovenne frusinate che ha fatto irruzione nel panificio ubicato in un zona di Alatri minacciando di morte il padre che in quel momento si trovava all'interno della struttura. «Ringrazia Dio che sei mio padre- gli aveva detto- altrimenti ti avrei già sparato». E poi ancora «Ti ammazzo vado a prendere la pistola in macchina».

Dagli insulti e le minacce il figlio è passato alle mani ed ha cominciato ad aggredire il genitore fisicamente spintonandolo e percuotendolo al punto da farlo cadere per terra. Non contento del panico che aveva scatenato anche nella sorella che aveva assistito a quella scena, ha impugnato un accendino e poi brandendo una tanica di benzina ha minacciato di dare fuoco al panificio se i due non gli avessero consegnato il denaro che aveva richiesto. Ma il padre e la sorella nonostante la paura che l'uomo potesse mettere davvero in atto un gesto inconsulto sono riusciti ad allertare una pattuglia dei carabinieri. Alla vista dei militari, intervenuti prontamente il 39enne ha reagito facendo resistenza. L'uomo che ha trascorsi di tossicodipendenza ha cercato di fare leva sui montanti per evitare di salire nella macchina che lo avrebbe condotto in caserma. Il magistrato inquirente alla luce dei fatti accaduti ha chiesto nei confronti del 39enne il giudizio con decreto immediato. L'udienza è stata fissata per il 21 dicembre.
Subito dopo la convalida dell'arresto, l'uomo, che è difeso dall'avvocato Antonio Ceccani , è stato posto agli arresti domiciliari. Purtroppo non era la prima volta che a causa della sua dipendenza avesse esplosioni di rabbia incontenibili.

I PRECEDENTI

Il padre sperava che in comunità il figlio potesse in qualche modo disintossicarsi e ritornare ad essere il ragazzo normale e tranquillo che era sempre stato prima che entrasse in quel brutto "giro". Ma l'uomo insofferente alle regole dettate all'interno della comunità terapeutica ha deciso di scappare. Precedentemente il giudice aveva disposto, in alternativa al carcere, proprio la comunità terapeutica. La scelta era caduta su un centro ubicato nella regione umbra. Soprattutto il padre aveva creduto in questa sua rinascita. In quel posto, aveva pensato, lontano dalle tentazioni e da quelle persone che alla fine lo avevano fatto sprofondare nel tunnel della droga, avrebbe potuto avere la possibilità di riabilitarsi e ricominciare di nuovo a vivere serenamente. Invece il suo ragazzo era pronto a tutto per una manciata di soldi.
 

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