Violenza sessuale sulla ex di 18 anni in Canton Ticino: nega il ragazzo di Roseto

Quando i due si sono lasciati, lui - così racconta - ha letto su un gruppo Telegram, che l’ex aveva creato in un secondo momento, i commenti negativi che le amiche della ragazza scrivevano continuamente nei suoi confronti

Violenza sessuale sulla ex di 18 anni in Canton Ticino: nega il ragazzo di Roseto
di Teodora Poeta
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Mercoledì 8 Novembre 2023, 07:48 - Ultimo aggiornamento: 11:21

Ha nascosto tutto ai genitori per non farli preoccupare: la convocazione che aveva ricevuto a fine agosto dalla corte d’Appello per la procedura di estradizione in Svizzera, fino all’altro giorno, quando è stato chiamato in caserma dai carabinieri e lui ha detto che sarebbe uscito per andare a comprare il pane, ma non è più tornato perché è stato arrestato. E’ stato il suo comportamento sprovveduto a spingere i giudici a metterlo in carcere, qui in Italia, anziché accogliere la sola estradizione. Ma lui, il 30enne di Roseto, in provincia di Teramo, accusato di violenza sessuale, violenza privata e ingiuria, da mesi, almeno stando a quanto ha riferito al suo legale, l’avvocata Lorena Di Giambattista, era ricaduto nella depressione. Si era rinchiuso nella sua camera e non voleva più uscire.

Quella ragazza che oggi lo accusa, una 18enne del Canton Ticino, l’ha conosciuta su Telegram. In Svizzera c’è pure andato diverse volte per incontrarla quando poi la loro storia è diventata una relazione. A quel punto lui ha anche pensato di cercare un lavoro lì, per starle vicino, dove ha fatto pure un colloquio ad aprile dello scorso anno, ma senza fortuna. Probabilmente è stata la lontananza a raffreddare la storia. Fatto sta che quando i due poi si sono lasciati, lui, così racconta, ha letto su un gruppo Telegram, che l’ex aveva creato in un secondo momento, i commenti negativi che le amiche della ragazza scrivevano continuamente nei suoi confronti. Commenti che lo avrebbero ferito e in cui si parlava anche delle presunte violenze sessuali subite dalla 18enne che, però, il 30enne nega categoricamente.

Questo gruppo social lui lo ha cancellato e non ha prove per dimostrarne l’esistenza. In casa non ha mai raccontato nulla e ha tenuto tutto nascosto per proteggere i genitori, già provati da grossi problemi familiari. Purtroppo però a fine agosto, quando è stato convocato dalla corte d’Appello dell’Aquila per la richiesta di estradizione presentata dal governo della confederazione svizzera sulla base di ordini di arresto emessi dal pubblico ministero del Canton Ticino dopo la denuncia della ragazza, lui, spaventato, non si è presentato e i giudici italiani hanno provveduto alla sentenza, disponendo la carcerazione per pericolo di fuga, pericolo di collusione o inquinamento prove e pericolo di recidiva. I fatti sarebbero stati commessi il 17 e 18 aprile 2022 e il 12 ottobre del 2022 e poi ancora tra l’8 gennaio e il primo febbraio 2023. Con due mandati di cattura.

Nelle prossime ore il difensore potrà ricorrere al tribunale del Riesame per chiedere una misura meno afflittiva o in Cassazione per l’annullamento. 

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