Coronavirus, i big del futsal lasciano l'Abruzzo

Jonas Pinto con la figlia Malù
di Mila Cantagallo
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Mercoledì 25 Marzo 2020, 12:10 - Ultimo aggiornamento: 2 Marzo, 19:35

Giocatori in fuga dall’Italia a causa del Coronavirus. Sono tante le squadre del calcio a 5 stanno perdendo pedine importanti per campionati su cui si addensano incertezze e le società abruzzesi di serie A e A2 non si sottraggono a questo rapido esodo sportivo. L’Acqua & Sapone Unigross ha salutato tre atleti, Dudu, Jonas e Rocha, pronti a indossare di nuovo la maglia nerazzurra in caso di ripresa della stagione.
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Il laterale Jonas Pinto è partito ieri per il Brasile, diretto a Jaraguà di Sol insieme alla famiglia: «Sono sereno perché ho rispettato le regole dettate dalle autorità - spiega - abbiamo scelto di andar via per essere vicini ai nostri cari. Nella mia città siamo al settimo giorno di quarantena, io mi isolerò due settimane per precauzione. L’augurio è che il campionato ricominci perché sarebbe un segnale di ritorno alla normalità. ma ora dobbiamo privilegiare la salute».
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Dalla Colormax Pescara sono partiti invece in 5, André e Leandro Ferreira, Misael, Dall’Onder, Parra. Misael Gonçalves, è volato a San Paolo nella convinzione che l’annata agonistica sia ormai finita: «Preferirei che tutto si concludesse sul campo ma temo che, con questo virus tremendo, sia impossibile - afferma il laterale - da quando sono a casa, vivo barricato in camera da letto, non vedo l’ora di riabbracciare i miei genitori. Prima di lasciare l’Italia mi ero rinchiuso nel mio appartamento, ora in Brasile iniziamo a vivere come in Italia». Non è stata una stagione qualsiasi quella del bomber 24enne, rivelazione della prima metà del campionato ed anche capo cannoniere per un paio di settimane: «Essere stato affiancato ad atleti “top” è stata per me la soddisfazione più grande, ma non finisce qui. Tornerò presto in Italia dove voglio disputare tante altre stagioni».
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La Tombesi Ortona ha rinunciato a Piovesan, Dudù Rech e Fernando Silveira che si trova insieme a moglie e figlia a Botucato, nello stato di San Paolo: «In Italia abbiamo avuto paura - ammette il capitano - soprattutto perché eravamo lontani dalle nostre famiglie. I miei concittadini sono in isolamento dalla scorsa settimana e non ho ancora incontrato I miei familiari. Ho sofferto nel lasciare Ortona, ma in questo momento possiamo solo proteggere le nostre vite». Se la stagione ricominciasse, l’apporto di Silveira e dei suoi connazionali rientrati a casa non sarebbe più richiesto perché il presidente Tombesi ha annunciato che manderebbe in campo l’under 19 con i pochi stranieri rimasti: «Riprendere è improbabile -conclude l’universale- sta passando troppo tempo e diverse squadre non hanno più giocatori. Spero comunque che tutto si risolva presto e faccio il tifo per l’Italia».

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